Per chi ama la letteratura, il cibo, la musica e lo star bene, restano ancora due date prima che si chiuda il ciclo di spettacoli “Memoria del mare”, promosso dal Gruppo Azione Costiera della Sardegna Orientale. I prossimi appuntamenti sono fissati per venerdì 24 luglio nel porto di Villasimius (molo fronte Centro Servizi) e sabato 25 luglio ad Arbatax (Tortolì), nella inebriante atmosfera della Cala dei Genovesi. L’ingresso in entrambe le circostanze è gratuito. Si comincia alle 21,30.

Degustazione post spettacolo a La Caletta (Foto Graziano Secchi)

Degustazione post spettacolo a La Caletta (Foto Graziano Secchi)

I giudizi sulle precedenti quattro performance di Porto Corallo (Villaputzu), Cala Gonone (Dorgali), La Caletta (Siniscola) e Santa Maria Navarrese (Baunei) sono stati molto positivi. Il progetto portato avanti dall’Associazione Chourmo/Marina Cafe’ Noir è apparso da subito innovativo, coinvolgente e.. saporito. Sempre azzeccato il collage letterario curato e letto da Giacomo Casti che in base alla località in cui si svolge il reading teatrale, attinge da autori isolani, italiani e stranieri. L’intento è di descrivere al meglio la condizione dei sardi rapportata al mar Mediterraneo. Le letture vengono impreziosite dal sottofondo musicale curato dal gruppo Baska composto da Frantziscu Medda noto Arrogalla, Massimo Loriga (vedere intervista in basso) e Andrea Congia
Lo spettacolo è in perenne evoluzione, come testimonia la felice intuizione di Arrogalla che ha collegato un microfono ad alta sensibilità al pentolame gestito dallo chef – attore Francesco Scanu. È lui che mentre si legge e si suona, prepara con tanto amore una gustosissima zuppa di pesce da distribuire ai presenti al termine della serata. Pertanto mentre è alle prese con gli ingredienti tipici del mare, il pubblico può sentire in sottofondo anche il borbottio di padelle, tegami, e dell’acqua che bolle.

Il direttore del Gac Davide Cao ascoltato in religioso silenzio anche dai Baska (Foto Graziano Secchi)

Il direttore del Gac Davide Cao ascoltato in religioso silenzio anche dai Baska (Foto Graziano Secchi)

Il direttore del Gac Davide Cao non nasconde che allestire il ciclo di programmazione sia stato molto faticoso. Però ammette serenamente che ne è valsa la pena: “I partecipanti hanno plaudito a scena aperta l’iniziativa – dice – e di conseguenza sono piovuti anche tanti complimenti al lavoro del Gac SO nel sensibilizzare la popolazione locale e i turisti (anche francesi, tedeschi, inglesi) alle tematiche della sostenibilità ambientale, della qualità dei prodotti ittici. Ciò significa che il messaggio è stato recepito, abbiamo colpito nel segno. A me dello spettacolo sta piacendo il binomio che si salda tra cucina e letteratura, con il mare come collante. E poi il livello qualitativo degli attori musicisti è elevatissimo. Fa una bella sensazione constatare che essendo tutti nostrani hanno una particolare sensibilità per i luoghi e per la scena. Anche loro sono molto soddisfatti della risposta del pubblico e hanno avuto modo di conoscere meglio i territori che fanno capo al GAC So, le bellezze naturalistiche e l’ospitalità degli abitanti”.

MASSIMO LORIGA, UN MUSICISTA DA COSTA ORIENTALE

Il premio all’artista “più GAC SO” della compagnia va consegnato senza orma di dubbio al sassofonista e polistrumentista Massimo Loriga. Essendo cresciuto nel porto de La Caletta, a Siniscola, ha avuto modo di conoscere tanti pescatori di origine ponzese (ex compagni di scuola e di giochi, oramai sardi a tutti gli effetti) e le loro problematiche, più o meno simili in tutti i porti della Sardegna. Ad un appassionato dei movimenti musicali isolani il nome Massimo Loriga dice tante cose: maturato con i Kenze Neke, ha poi preso numerose strade che riesce a percorrere contemporaneamente con tanta passione. Oltre all’esperienza con i Baska, ricordiamo le sue peregrinazioni con i Tzoku e i Soberania Populare (entrambe di derivazione kenzenekiana). E poi i Nur e i Meglio Soul. Ma come tende a precisare “Forse ne sto dimenticando qualcuno e chiedo scusa se non l’ho citato”. Si proclama vegano tollerante e lo dimostra stando a stretto contatto con Francesco Scanu che manipola prodotti ittici in continuazione: “Comprendo benissimo che la realtà sia fatta anche di queste cose, se fossi stato integralista, chiaramente non sarei andato in scena”.

Massimo Loriga e il sax (Foto Graziano Secchi)

Massimo Loriga e il sax (Foto Graziano Secchi)

Sensazioni dopo le prime quattro date?
Ottime in tutti i sensi, la gente è venuta e ha apprezzato, molto più di quello che mi aspettavo, il riscontro che ho avuto è stato davvero grande, sia dal punto di vista alimentare, sia per ciò che riguarda la performance musicale – teatrale. L’unico appunto che si può fare è sotto l’aspetto logistico per il quale le amministrazioni comunali avrebbero dovuto prestare maggiore attenzione.

Immagino che del Gac SO sapessi poco o nulla..
Infatti, ma ho avuto modo di conoscere il suo direttore Davide Cao che ci ha seguiti nella tournèe. Al di là della presenza e della simpatia, si è rivelato di una efficienza rara da riscontrare in Sardegna.

Quindi d’ora in poi potrai parlare bene del GAC SO
Da questa esperienza con “La memoria del mare” ne sono uscito arricchito perché ho avuto a che fare con persone molto belle. E quando sei a contatto quotidiano con lo stress, il caldo e le complicazioni, ti rendi conto del valore delle persone. E lo staff del Gac è stato veramente eccezionale, ha mantenuto la flemma, era molto presente e consapevole di quello che stava accadendo.
Spero che riesca a valorizzare la zona costiera sotto tanti punti di vista, specie su quello della tutela ambientale.

 

Francesco Scanu intento a cucinare (Foto Graziano Secchi)

Francesco Scanu intento a cucinare (Foto Graziano Secchi)

Parliamo dei tuoi compagni di squadra, partendo dallo chef – attore Francesco Scanu
Per quanto non abbia assaggiato nulla delle sue pietanze, ho visto che la gente era entusiasta. A parte la presenza scenica, che rappresenta una nota originale, dal momento che non si è mai visto un reading con musica e lo chef che cucina al centro della scena.
Tra l’altro si improvvisa cuoco ma lo fa in maniera egregia.

Poi ci sono i tuoi Baska
Baska è un progetto che esiste da un po’ di anni, ha lavorato prevalentemente con i Figli d’Arte Medas. Ma come una farfalla, si è posato su altre iniziative. Abbiamo una cinquantina di pezzi in repertorio, da utilizzare prevalentemente in performance teatrali o appositamente composti per fungere da accompagnamento nei reading. Non ci sono solo brani veri e propri, necessari a suddividere lo spettacolo in vari capitoli, ma suoniamo pure dei sottofondi studiati per drammatizzare la situazione, in base a quello che ci serve.

Come definire il vostro sound?
Si caratterizza per il dub elettronico e i suoni acustici rimaneggiati da Francesco. Usiamo il flauto, il sassofono e gli strumenti della tradizione sarda.

Frantziscu Medda noto Arrogalla (Foto Graziano Secchi)

Frantziscu Medda noto Arrogalla (Foto Graziano Secchi)

Descrivici Frantziscu Medda noto Arrogalla
È un compositore molto conosciuto. Gira veramente tanto per l’Europa, e tra poco è atteso anche a New York. Lo conosco da quando era ragazzino e lo considero davvero molto dotato e bravo. Si occupa prevalentemente di dub e anche al conservatorio studia le nuove tecnologie. E a parte tutti questi meriti è anche un bravissimo fonico. Ama captare i suoni in presa diretta. In questi giorni di tournèe si alzava alle cinque del mattino, nonostante si andasse a letto alle tre, e registrava i suoni del mare e del vento.

Che dire di Andrea Congia?
Suona la chitarra elettrica, a cui dà tantissimi impulsi che generano degli effetti sonori molto suggestivi. Adatti a spettacoli come “Memoria dal Mare”. Ha qualche anno in più di Francesco, lavora prevalentemente per il teatro collaborando praticamente con tutti gli artisti sardi e non solo. Resterei ore a parlare di lui, ma so che i tempi giornalistici sono diversi.

Andrea Congia (Foto Graziano Secchi)

Andrea Congia (Foto Graziano Secchi)

Rimane Giacomo Casti
Giacomo è un amico, ci seguiamo a distanza. Oramai siamo diventati compaesani perché come lui, vivo a San Sperate da quindici anni. Insieme abbiamo fatto anche altri spettacoli. Ma la prima assoluta di “Memoria del mare” è stata proprio nella cittadina delle pesche. E visto che era una scommessa, abbiamo deciso di continuare perché lì aveva funzionato. Poi Francesco Scanu ha deciso di investire su questo progetto proponendo di farlo girare in Sardegna. E Giacomo è stato il tramite che ha provveduto a radunarci.

Giacomo Casti durante il reading (Foto Graziano Secchi)

Giacomo Casti durante il reading (Foto Graziano Secchi)

Rimangono le date di Villasimius e Tortolì
Lo spettacolo è andato migliorando nel corso delle giornate. A Siniscola, la mia patria, era davvero stracolmo di gente e di questo ne sono felicissimo. A Villasimius non avremo Andrea Congia perché impegnato su altri fronti, e dovremmo riadattare lo spettacolo. Ma so già che sul piano logistico sarà sicuramente perfetto. Ci aspettiamo molti turisti perché trattasi di località di mare frequentatissime.

Come proseguirà la tua estate artistica?
Mi sembra al di sopra delle aspettative, sebbene i concerti si stiano riducendo sempre di più: le risorse diminuiscono e i comuni investono sempre meno. Nonostante tutto, forse anche per la mia attività diversificata, sto suonando abbastanza.

Tutte le informazioni riguardanti il Gac Sardegna Orientale si possono leggere sul sito:
www.flag-sardegnaorientale.it/ e sulla pagina www.facebook.com/gacsardegnaorientale

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