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Lanusei, fucina di talenti
ardenti,
ma, di chi fato vive te affianco
rimane come
un’ animale addomesticato,
intanto che
chi amaramente ci ha salutati
trattiene una pioggia
in un sorriso celato.
Tu cittadina ridente
adagiata “a mezz’aria”
tra aspre terre a punta sul tuo capo,
mentre scendono
lungo le tue braccia
morbida altura
soavemente adagiata,
dimore dai colori accesi
e di visi, mai arresi
alle furie in movimento
ne giammai di chi vive
oltre il mare del pianto.
Madri di riflessi d’oro antico
in ogni tuo cambio d’abito temporale
cornici naturali forgiate dal vento
in un sorriso suadente,
che rispecchia inebriato
sulle labbra del mare,
quotidiano nudo amante
che vive intrepido
a Te, difronte.
Al risveglio di ogni alba ardente
amali passeggeri altalenanti,
rifugi in altura dolci vittime
amorevoli di Vostra signoria,
il tuo è un molteplice fiorire
da nivei petali di mandorli
ai paonazzi fiori di viti e castagno
ricchezze naturali
immerse nel Nostro regno,
sentinella sempre sveglia
di querce millenarie del tempo
donano calore al corpo e
leggerezza allo spirito stanco,
un dolce cullare in simbioisi
con il nostro Dio interiore.
Illustre a tutti
è il tuo passato
dimoranti poeti, e virtuosi scrittori
hai ospitato,
Io
Noi, scriviamo a te
dolce signora e padrona
il quotidiano e devoto amore,
rimarrai Sempre
la Nostra stazione più sicura.

Sergio Mereu

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