mano-nella-mano-mani-anzianeSuggestioni: L’eterno amore.


 

La voce dal timbro inconfondibile di
Teresa De Sio fluttuava sulla folla di giovani stipata nel Campo dei Ferrovieri,
quando lui fu certo di averla a fianco.
Non si volse neppure quando senti’ la
sua mano premere leggermente sulla sua. Chiuse gli occhi e, senza aprirli, volse
il viso solo per accogliere il bacio che lei depose sulle sue labbra,
sollevandosi leggermente sui tacchi. Era piccola di statura, ma armonica e
dolcissima. L’aveva vista la prima volta sette giorni prima ad un comizio in
piazza del Carmine, dove erano andati per ascoltare un oratore di fama,
Almirante, di un partito che loro combattevano con forte convinzione, ma senza
accanimento. Si erano trovati fianco a fianco, pressati dalla folla che urlava
slogan fascisti e si erano guardati sorridendo perché avevano capito che loro
con quella gente non avevano nulla a che fare. Avevano scambiato poche frasi
divertite e poi la folla li aveva separati. Si erano cercati e per una attimo
gli sguardi si erano incontrati da lontano, mentre i poliziotti sedavano un
leggero tafferuglio tra giovani di opposte fazioni.
Poi era sparita.
La notte
lui l’aveva sognata, e visse quel giorno come stordito, in uno stato di felicità
totale.
Non ne conosceva il nome, ma non ne fu preoccupato. Sapeva che
l’avrebbe incontrata nuovamente. Come avvenne quella sera al concerto dei
Ferrovieri.
Non si lasciarono più e mi capitava di vederli, ormai vecchi,
seduti sul divano fianco a fianco…lei che gli stringeva la mano devastata
dall’ictus, fugando ogni paura, ogni sofferenza.
Quando lui se ne andò, le non
pianse. E una sera che passai a vederla perché aveva accusato un leggero malore,
volle spiegarmi l’assenza di lacrime: “Sai, che lui si sia allontanato per un
momento non cambia nulla nella nostra vita. Quando lo vedrò, lo abbraccerò come
ho fatto negli ultimi quarant’anni, perché il tempo si ferma quando si e’
felici. Penserai che l’amore che ho nutrito verso mio marito sia l’esempio che
può essere eterno, ma sbagli. Non so se sia amore. So solo che io respiravo con
lui e il mio cuore aveva lo stesso ritmo del suo. So che se stavo male, lui
stava peggio di me e dovevo star bene perché lui stesse bene. Senza di lui non
sarei esistita, ne’ lui sarebbe vissuto senza di me: siamo stati sempre insieme
per non essere separati e infelici per sempre. La morte non lo ha allontanato
perché nulla muore se il tempo e’ pieno della sua presenza. Mi manca non sentire
i suoi passi, non stringergli la mano quando lui l’avvicina alla mia senza
sollevare lo sguardo dal giornale. Ma poi lo sento ugualmente, come se non se ne
fosse mai andato. Per questo non vado in cimitero a piangerlo, a mettere fiori
su una lapide, perché lui e’ con me non rinchiuso sotto un marmo con degli
sconosciuti. E’ amore? Non so, ma se lo e’, credo di averlo posseduto
totalmente”.

Lei non c’è più, ma quando passo sotto casa sua, in un angolo
della Città vecchia, mi soffermo a vedere se sulla porta il campanello ha ancora
i nomi dei miei amici scomparsi. Una stupidaggine, perché loro vivono in me al
di la’ dei segni fisici della loro presenza.
Sono un bene immateriale, come la
musica, un affresco, una poesia.
Eppure mi chiedo ancora se in loro io abbia
conosciuto una storia di “amore eterno”, come si legge in letteratura o si sente
nei film.
I miei vecchi amici risero quando raccontai, prendendoli un po’ in
giro, che D’Alema aveva freddato l’innamoramento di un collega con la frase
cinica…non preoccuparti, tanto passa…
Risero e liquidarono
quell’affermazione con un secco…D’Alema e’ solo un bravo politico, ma non
capisce nulla.
Ma insomma, esiste veramente l’amore eterno, possiamo ancora
crederci?

Sono convinto di si’, perché l’amore in fin dei conti e’
essenzialmente gentilezza, voglia di condividere tutto, nel bene e nel male. E’
il desiderio che l’altra possa vedere un quadro che ti piace perché sai che le
donerà lo stesso piacere che tu hai provato e sai che quello aggiungerà
un’emozione alla comune esistenza. Un lembo di piacere condiviso, altrimenti
monco, senza sapore. Non offri forse alla persona amata il boccone più buono del
tuo piatto, un cucchiaio del gelato più gustoso? Non e’ questo il gesto più
semplice che ti fa capire che hai di fronte due complici in amore?
E, sembrerà
paradossale, ma nell’amore eterno “l’amore” non basta perché questo ti fa
“perdere la testa”, ma questa la devi ritrovare presto per capire se ami
veramente e soffri solo di un’infatuazione. L’amore nasce dal desiderio di
scoprire l’altra, di specchiarsi nei suoi sentimenti; di invecchiare insieme per
non morire prima di assenze. Ma ha anche altre componenti, che hanno bisogno di
equilibrio e di capacità di ascolto reciproco: l’esclusività, la fedeltà, la
sessualità e altri elementi profondi come la fiducia, il rispetto, la stima; e
il senso dell’energia che si rinnova con le emozioni.
Come possa accadere che
quest’alchimia avvenga tra due persone che si incontrano tra milioni di esseri
umani e che diventano proprietari unici di questo universo di sentimenti…beh,
questo non ha risposta. Ma dobbiamo fidarci del nostro istinto che ci lega alla
persona della quale ci fidiamo, con la quale stiamo bene, “una persona nelle cui
braccia possiamo abbandonarci”. In fin dei conti, amore eterno significa non
stancarsi della donna che hai a fianco, stare bene solo con lei e sentirla tra
la folla, indovinarla…senza avere bisogno di volgere lo sguardo per
riconoscerla.

Tonino Serra per Medasa.it

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