IL CIP SARDEGNA PRONTO A COINVOLGERE GLI ATLETI TRAPIANTATI

 

Al più presto entreranno a far parte della multiforme ma affiatata famiglia della disabilità sportiva.

Anche il CIP Sardegna sugella il rapporto di collaborazione con l’ANED (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto) e tramite la presidente Cristina Sanna familiarizza con i nove atleti sardi facenti parte dei 49 totali della nazionale Azzurra in partenza per l’edizione numero 22 degli World Transplants Games che si disputeranno a Newcastle dal 17 al 24 agosto 2019.

L’opportunità per affinare i rapporti con questa bella realtà sportiva, futuramente paralimpica è arrivata grazie all’Azienda Tutela Salute Sardegna (tramite il Coordinatore Regionale Trapianti Lorenzo D’Antonio e il Direttore dell’ASSL Cagliari Luigi Minerba) che ha organizzato un incontro con gli operatori dell’informazione presso la sala conferenze dell’ospedale Binaghi di Cagliari.

Cristina Sanna con sei nazionali trapiantati

All’appuntamento si sono presentati tutti i nove protagonisti: Daniela Medda, Sergio Rizzardini, Stefano Caredda, Walter Uccheddu, Gianni Fadda, Pino Argiolas, Enrico Pitzalis, Gianni Ottaviani, Paolo Perra. Si stanno allenando per dare il meglio nelle discipline di competenza: ciclismo, atletica leggera, petanque e bowling. Ma gli altri compagni della rappresentativa italica avranno a che fare pure con badminton, calcio a 6, basket a 3, freccette, golf, nuoto, tennis, tennistavolo, tiro con l’arco e volley.

Cristina Sanna si è congratulata con loro ed ha preso subito i contatti per rimanere aggiornata sulle imminenti performances agonistiche: “Quella dell’ANED è una realtà che sta dando molto allo sport per disabili – afferma la presidente CIP Sardegna – e già dalle prossime settimane consulterò il presidente nazionale Luca Pancalli per capire quali sono i passaggi necessari al fine di raggiungere un rapporto maggiormente collaborativo”.

Immagine ricordo

I protagonisti hanno portato i loro messaggi di vita dove non dimenticano mai di ringraziare i loro donatori e i medici che hanno permesso rinascita e riscatto.

L’unica atleta donna, la giocatrice di bowling Daniela Medda ha sollecitato una riflessione della presidente regionale CIP: “Siamo sempre in minoranza, dobbiamo operare con più convinzione affinché si possano incrementare i numeri femminili in tutti i nostri satelliti paralimpici”.

L’auspicio di Cristina è che da Newcastle possano arrivare tante belle medaglie: “Se le otterremo, tanto di guadagnato, altrimenti rimane comunque una incalcolabile gratificazione per questa nuova opportunità di vita concessagli e che stanno sfruttando nel migliore dei modi”.

Daniela Medda e Cristina Sanna

A MARACALAGONIS UNA ESPERIENZA SEGNANTE NEL FUTURO DEL PARABADMINTON ISOLANO

Il “Progetto Marabadminton, Badminton per tutti” è modello da ripetere grazie ad una formula a forte impatto emotivo; chi non ha mai praticato lo sport dal volano intrigante può ritrovarsi in un ambiente che favorisce coinvolgimento, impegno e spensieratezza.

La quattro giorni trascorsa al Palazzetto dello Sport di Maracalagonis, sostenuta economicamente dal CIP Sardegna, ha lasciato tutti gli atleti soddisfatti. E la presenza di due campioni nazionali, che hanno approfittato della location per affinare la preparazione in vista dei mondiali di Parabadminton previsti a Basilea dal 19 al 25 agosto 2019, ha reso il raduno ancor più speciale. E così sia l’irpino Berardino Lo Chiatto, sia il ravennate Yuri Ferrigno hanno dato un saggio della loro bravura, seguitissimi dal tecnico della nazionale Enrico Galeani, ospite d’eccezione.

Parabadminton a Maracalagonis

Ad accoglierli ci ha pensato il presidente regionale della FIBa Domenico Petroccia che è riuscito a coinvolgere diversi specialisti paralimpici isolani: Adriano Tiberi, (campione italiano VH1), Alessandro Pitzianti, Enrico Casu, Andrea Pileri, Paolo Mariotti.

Ai piedi dei Monti 7 Fratelli anche il tecnico regionale Mauro Frau e i suoi colleghi Agostino Uselli ed Enrico Scampuddu. Non ha fatto mancare il suo apporto Francesco Feliziani, direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale, da quelle parti in veste di grande appassionato della disciplina.

Il Cip Sardegna si è manifestato con la sua presidente Cristina Sanna che come suo solito non ha battuto ciglio quando è stata chiamata a impugnare la racchetta. Con lei Antonio Murgia, coordinatore dell’Ufficio di Educazione Fisica della provincia di Cagliari E delegato nei rapporti INAIL – CIP Sardegna. Non a caso, a fianco agli atleti disabili, si sono visti alcuni docenti, desiderosi di apprendere i segreti del Parabadminton per poterli insegnare nelle ore scolastiche.

Al centro il campione paralimpico Berardino Lo Chiatto

Lo stage ha perso un po’ di serenità alla notizia dell’improvvisa scomparsa di Mario Fadda, primo cittadino di Maracalagonis e uomo di sport a tutto tondo che avrebbe senz’altro plaudito l’iniziativa.

Gli atleti paralimpici sono rimasti soddisfatti anche dall’accoglienza riservatagli dalla Casa per ferie San Domenico Savio, ubicata a Solanas, località balneare del comune di Sinnai.

La campagna di sensibilizzazione continuerà nei prossimi mesi con l’organizzazione di seminari e campagne di comunicazione che mirano ad una diffusione più capillare del Parabadminton.

Foto di Gruppo, il primo a dx è il CT della nazionale Enrico Galeani

VOCI UNIFORMI SULLA IMPORTANZA DEGLI STAGE AD ALTO LIVELLO

Il primo impatto con la disciplina è stato piacevole. Cristina Sanna si è calata nella parte con disinvoltura addomesticando le nozioni dei tecnici e rendendosi conto di persona come le racchette, rispetto al Tennis, siano facilmente gestibili.

“Dall’esperienza vissuta in prima persona posso dire che il Parabadminton è molto aggregante, ha le potenzialità per attirare nuovi adepti vogliosi di fare squadra. E poi lo si può praticare pure a livello amatoriale: oltre a divertirti hai l’opportunità di fare movimento. Appoggeremo tutte le iniziative miranti alla sua promozione, anche perché ha preso piede da pochi anni e non tutti lo conoscono. Ben vengano anche i corsi per educare nuovi istruttori: è un nostro pallino che vorremmo estendere a tutte le discipline paralimpiche”.

Cristina Sanna si allena con Mauro Frau

Entusiasta il padrone di casa Domenico Petroccia: nonostante l’anagrafe che non perdona si è fatto prendere da un sussulto giovanile per ritornare sui campi e seguire il corso allenatori.

“Abbiamo trascorso delle bellissime giornate – ammette il presidente della FIBa sarda – grazie soprattutto al responsabile tecnico della nazionale italiana Enrico Galeani che si è mostrato disponibile e affabile sia con i tecnici, sia con i giocatori. E la qualità ne ha risentito in positivo perché la sensazione è che a Maracalagonis il livello fosse molto alto, senza nulla togliere nulla ad altri aspetti reconditi come i rapporti di amicizia, affinati tra i partecipanti. Yuri Ferrigno si è confermato vero professionista perché ci ha saputo motivare attraverso delle sedute di allenamento dove non si è affatto giochicchiato. Ci ha fatto tanto piacere che il CIP Sardegna sia intervenuto direttamente con Cristina che ringrazio pubblicamente assieme alla società di Badminton Le Aquile di Quartu S. Elena e ad Antonio Murgia per la diponibilità. Faremo il possibile per far partecipare i nostri paratleti a due tornei internazionale in Spagna e in Danimarca”.

Con la maglia bianca il campione Yuri Ferrigno

Il selezionatore della nazionale Enrico Galeani è rimasto profondamente colpito da questa esperienza in terra sarda: “Ringrazio i partecipanti perché l’insegnamento non è mai a senso unico. Sono felice di aver trascorso una settimana fantastica. La mia filosofia nello sport è quella di condividere e discutere e di non dar mai nulla di scontato, aprire gli orizzonti e lavorare a 360° nella più assoluta libertà di pensiero ma ovviamente con delle solide basi. Un grazie a Mimmo Petroccia per aver incentrato il raduno in una sola parola santa, “Consapevolezza” e per la grande voglia di rimettersi in gioco. Nel dare l’arrivederci al prossimo raduno, spero che la mia filosofia possa aiutare a scoprire un mondo di Badminton nascosto dietro gli occhi dei protagonisti, e che la comunicazione con gli atleti sia in futuro l’arma per un rapporto di fiducia per spingerli a dare sempre il massimo”!

Yuri Ferrigno

Antonio Murgia si è speso completamente affinché i frequentanti potessero ottenere massime soddisfazioni da questa esperienza. “E’ stato un bel momento di confronto – ha dichiarato – grazie all’ottima organizzazione e ad un lavoro proficuo; i paralimpici sardi si sono confrontati con i due colleghi professionisti, grazie ad allenamenti innovativi necessari per chi, come loro, si sta preparando alle imminenti Paralimpiadi” .

Chiude la serie degli interventi il tecnico regionale del parabadminton Mauro Frau: “Vorrei ringraziare di cuore tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questa meravigliosa occasione di crescita, umana e sportiva. Ho passato delle giornate intense e speciali che non dimenticherò. Difficile trovare le parole per Enrico Galeani: è stato l’anima e il motore del raduno. Il nostro punto di riferimento. Preparato, autorevole, dalla personalità magnetica. Sa sempre cosa dire e quando dire. Ho letteralmente “spiato” ogni suo gesto, nel tentativo di imparare quanto più possibile da lui”.

MASIA, LELLA E CARDIA: TRE SARDI IN FORMISSIMA AI MONDIALI DI NOTTWIL CON LA LANCIATRICE SASSARESE CHE AGGUANTA IL BRONZO

Rendimenti lusinghieri che fanno sventolare con grande impeto la bandiera dei quattro mori. Ai Mondiali Paralimpici Giovanili di Atletica disputati a Nottwil (Svizzera) tutti e tre i convocati sardi non deludono le aspettative. L’unica a salire su podio però è la sassarese Chiara Masia (Polisportiva Luna e Sole) che ottiene il bronzo nel lancio del peso F20 grazie ai suoi 7,79 metri.

Mattia Cardia e Chiara Masia

“Non mi sarei mai aspettata questo risultato – ammette un’emozionatissima Chiara – ma sono molto contenta di questa magnifica esperienza; finalmente dopo tanto sacrificio e lavoro, sono riuscita ad arrivare all’obbiettivo da me tanto desiderato.

Per questa fantastica occasione, devo ringraziare chi mi ha sostenuto in tutto questo tempo, ma soprattutto, i miei allenatori Tiziana Secchi e Marco Sanna che hanno sempre creduto in me non arrendendosi mai, dandomi la spinta per superare ogni cosa insieme. Ho trovato tanti ostacoli però sono sempre riuscita a superarli cercando sempre di rimanere positiva senza mai scoraggiarmi. Un grazie va anche ai tecnici del Nazionale Nadia Checchini e Francesco La Versa sempre presenti e pronti a supportarmi in ogni momento”.

Chiara Masia

Nella sua gara non erano previste medaglie, ma l’altro lanciatore isolano Cristian Lella (anche lui della Luna e Sole Sassari) si toglie lo sfizio di migliorare il record italiano fissandolo a 11,52. Il passo in avanti si può quantificare in oltre 100 cm! Ma la giuria ha fatto poi sapere che la misura non è stata omologata a livello senior per l’utilizz di un attrezzo da 6 kg. Poco importa perché rimane la migliore prestazione di categoria che si aggiunge a quella senior nel kg 7,260 realizzata a Grosseto nel meeting internazionale di giugno 2019. E pure a livello FIDAL l’atleta non scherza perché è il primo di categoria regionale e ai campionati assoluti regionali 2019 si è classificato al quarto posto.

Il numero 214 è Cristian Lella

“A Nottwil ho vissuto una bellissima esperienza – argomenta Cristian – dove non è mancata la componente divertimento assieme ai ragazzi della FISPES e allo staff di accompagnatori. Ma quando è arrivato il momento di gareggiare mi sono concentrato al massimo perché volevo ritoccare il personale; l’adrenalina era al massimo, non vedevo l’ora che arrivasse il mio turno per lanciare. In gara sono giunto secondo e ciò va benissimo ma la prossima volta sarò ancora più concentrato e più carico, voglio “spaccare” tutto. Dedico i risultati di quest’esperienza, che per me è come se fosse una vittoria, ai miei genitori e alla mia allenatrice Tiziana Secchi che ha una grande pazienza nel sopportarmi”.

Lo stile di Cristian Lella

Le prestazioni del velocista di Villanovafranca Mattia Cardia potrebbero sembrare deludenti, ma approfondendole con la giusta competenza, appaiono assai lusinghiere.

Il portacolori di Nazionale, Fiamme Azzurre e Sa.Spo. Cagliari corre i 100 mt T11-13 in 12.19, tempo che gli vale il nono posto, ad un soffio dal record personale. La chicca la confeziona nei 200 metri migliorando il personale addirittura di due decimi (24.87), classificandosi al decimo posto.

“C’era un livello di competizione elevatissimo, quasi incredibile – rammenta Mattia – il che mi fa pensare come le prospettive future dell’atletica paralimpica mondiale siano davvero rosee. Subito dopo la prestazione sui 100 non ero soddisfatto perché volevo realizzare il mio personale, sfumato per un decimo di secondo. Ma in quei frangenti dimenticai di aver corso sotto la pioggia e con il vento contrario. I duecento mi hanno veramente soddisfatto per diverse ragioni; ho realizzato il personale, son rimasto nella top ten mondiale della mia categoria di disabilità visive giovanili e poi risulto al quinto posto nella categoria T12. Non realizzavo un personale da un bel po’ di tempo, è servito a sbloccarmi e a sfondare il muro dei 25 secondi che mi sovrastava da tanto tempo; due decimi nei 200 non è poco”.

Mattia Cardia prima di una gara a Nottwil

NICOLA AZARA FUROREGGIA AGLI EUROPEAN MASTER GAMES DI TORINO

Torino porta bene al nuotatore olbiese Nicola Azara. Infatti il membro della Giunta Cip Sardegna (in quota atleti) e tesserato con l’ASD Progetto Albatross incassa due ori e un quarto posto agli European Master Games che ha annoverato oltre ottocento iscritti provenienti non solo dal Vecchio Continente ma anche da Cina e Giappone. Nicola ha gareggiato anche con i non paralimpici disputando in tutto quattro gare: nei 50 stile giunge al quinto posto, poi raggranella un quarto posto che tanto gli brucia nei 100 stile.

Gran pienone a Torino

Non ha nulla da eccepire sugli ori giunti rispettivamente nei 50 dorso e nei cinquanta delfino. Entrando nei dettagli delle competizioni, il gallurese si esprime così: “I 50 delfino sono stati una sorpresa anche per me; ho migliorato di quattro secondi rispetto al 2015, senza contare l’anzianità che incombe. Ai 25 metri mi sentivo in condizioni veramente precarie; ai 40 sembravo un morto vivente, ma ho continuato imperterrito con le bracciate rendendomi conto che stavo dominando la batteria. I 50 dorso era una di quelle gare allestite per far numero: l’ho affrontata con la spensieratezza di chi sa di non aver nulla da temere perché troppo distante dall’essere competitivo. Invece sono arrivato davanti. Ringrazio mio figlio Mauro che mi ha accompagnato, il mio allenatore Sergio Russo e il Progetto Albatross”.

Grande soddisfazione per Nicola Azara

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