Giornate piacevoli ma frenetiche per Cristina Sanna, la nuova presidente del CIP Sardegna che sta girando in lungo e in largo la sua isola per assistere alle prestazioni degli atleti paralimpici nostrani.

Giovedì scorso è stata ospite dell’Istituto di Istruzione Statale Michele Giua di Assemini per la prima assoluta di TennistavolOltre, il progetto ideato dalla F.I.Te.T. (Federazione Italiana Tennistavolo), finanziato dalla Fondazione Vodafone, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e il Comitato Italiano Paralimpico.

Cristina Sanna ha parlato agli studenti nel corso di TennistavolOltre

La disciplina con racchetta e pallina diventa polo aggregativo nelle classi e importante mezzo per abbattere pregiudizi e disparità che nel ventunesimo secolo non sono più concepibili.

Cristina Sanna era di casa da quelle parti perché coinvolta dal presidente regionale FITET Simone Carrucciu che ricopre anche il ruolo di vice presidente regionale CIP. E poi, proprio nell’istituto asseminese, opera Manuela Caddeo (referente del Giua di TennistavolOltre) che da qualche giorno è stata nominata delegato CIP per la provincia di Cagliari.

Esibizione di Catalin Daniel Maris con gli studenti di Assemini

In una sala conferenze gremita di studenti attenti e visibilmente interessati, si è fatto conoscere questo sport sia nella sua veste olimpica, sia in quella paralimpica, e non sono mancate le dimostrazioni pratiche grazie all’atleta in carrozzina del Tennistavolo Quartu Daniel Catalin Maris che con l’ausilio del tecnico federale paralimpico Ana Brzan ha dato un saggio della sua bravura.

Tanti applausi strappa l’intervento di Cristina Sanna che ha ripercorso le tappe essenziali della sua meravigliosa carriera d’atleta, a volte con eccessiva umiltà mettendo in luce più i sacrifici rispetto ai successi internazionali conseguiti. E questo lato del carattere della presidente è piaciuto tanto all’insegnante Manuela Caddeo che lo ha evidenziato prontamente agli alunni: “Per me lo sport ha avuto una valenza formativa importantissima – dice Caddeo – perché ha modellato la mia personalità. La seconda laurea conseguita, in Scienze Motorie, l’ho scritta sulle valutazioni funzionali degli atleti con lesioni spinali: da lì si è aperto un mondo che non ho mai voluto lasciare. Dopo aver frequentato un corso di specializzazione alla FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) mi sono appassionata all’atletica paralimpica. Ciò mi ha reso più serena nel raffrontarmi con questa realtà. E infatti, quando Cristina mi ha chiesto se volessi fare il delegato provinciale CIP, la voglia di mettermi in gioco è cresciuta a dismisura. Il mio mondo è la scuola e attraverso essa mi attiverò con tutte le federazioni paralimpiche”.

Il delegato CIP della provincia di Cagliari Manuela Caddeo

Basket in carrozzina e nuovamente Tennistavolo sono stati gli altri appuntamenti che hanno scandito il fine settimana di Cristina Sanna nel nord Sardegna, accompagnata dal suo vice Paolo Poddighe. Prima a Porto Torres dove al Palasport Alberto Mura ha assistito ad un evento nazionale di prestigio come la final four della Coppa Italia 2019 che ha consacrato la Briantea Cantù.

Cristina Sanna con i giocatori della Briantea 84 Cantù vincitori della Coppa Italia a Porto Torres

E poi nella palestra dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale G.M. Devilla di Sassari per salutare gli atleti paralimpici fisici ed intellettivo relazionali, impegnati nei campionati regionali organizzati dal Tennistavolo Sassari in collaborazione con la FITET Sardegna.

Cristina Sanna assiste ad una gara regionale di Tennistavolo Paralimpico

“Prima della mia elezione ho sempre fatto il possibile per seguire gli avvenimenti sportivi dell’isola – ha dichiarato la neo presidente del CIP – quindi da questo punto di vista la mia vita non è cambiata molto; sono altre semmai le sfumature che devo approfondire per assolvere al meglio il mio incarico. In questi giorni ho avuto modo di avvertire maggior interesse per le nostre discipline segno che i nostri obiettivi, specie nelle scuole, grazie anche agli sviluppi del progetto Agitamus, sono ben indirizzati”.

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