Il siparietto più comico si apre quando nel bel mezzo della telecronaca in diretta qualche imprudente avventore decide di cambiare canale. Allora la Club House di Monserrato si trasforma in un saloon semiserio dove inizia a volare di tutto. Ma per assistere al Super Bowl, c’è un altro rituale da rispettare rigorosamente: la corretta posizione di ciascuno dei presenti.

Incollati allo schermo per vedere il Super Bowl

Incollati allo schermo per vedere il Super Bowl

Non a caso il referente Matia Pisu per diversi giorni si è scervellato nel disegnare la piantina con i posti storici da assegnare. Lo hanno aiutato anche Carlo Caruana e Fabrizio Sulis, ormai con una lunga esperienza alle spalle su questo tradizionale appuntamento invernale. Il resto si può facilmente immaginare: mentre Denver e Carolina, le protagoniste della 50esima edizione del Super Bowl, sgambetteranno nello stadio di Santa Clara, Crusaders e affini alleneranno l’apparato digerente con saporite grigliate e nettari raccomandati direttamente da Bacco. Le battute si sovrapporranno a raffica; a qualcuno tornerà la voglia di parlare di football, ma non è molto sicuro che verrà preso seriamente.

Immancabile la grigliata

Immancabile la grigliata

In venticinque anni di storia, innumerabili sono stati giocatori e simpatizzanti che hanno fatto “cricca” per trascorrere una notte insonne all’insegna del divertimento. Tra loro anche qualche americano, molto legato alla famiglia Crusaders, che per l’occasione viene stanato con il compito di sviscerare quei momenti irripetibili di convivialità estrema. Di seguito le testimonianze di Paul Frick, Louis J Buschi e Tony Simmons.

Super Bowl vuol dire anche grande abbuffata

Super Bowl vuol dire anche grande abbuffata

PAUL FRICK CON LA SARDEGNA SEMPRE NEL CUORE: “VINCERÁ CAROLINA”

 

Ma sono domande da fargli? Solo un cataclisma potrebbe allontanarlo da uno schermo gigante. Paul Frick non sarà solo nel guardarsi la finalissima a stelle e strisce. Ha già organizzato una festicciola con gli amici. Ma non mancherà la moglie Elena da Cagliari (colei che ha fatto battere all’impazzata i suoi ventricoli mentre giocava ed allenava a Cagliari) e neppure suo padre.

Di professione architetto, il simpatico californiano attualmente lavora per la Dolby Cinema: in pratica gira tutte le sale cinematografiche del globo per installare il noto sistema. “Viaggio molto per lavoro – conferma Paul – ma non riesco a tornare in Sardegna. Spero che accada ad aprile per festeggiare il compleanno di mia suocera”.

Paul Frick e tanti altri Crusaders

Paul Frick e tanti altri Crusaders

Parlare dei suoi passati nell’isola lo riempie di nostalgia: “Mi ricordo tutto e tutti! I crociati erano la mia seconda famiglia. Sono ancora vicino ai miei compagni di squadra, anche se non li vedo spesso. Mi ricordo la nascita della squadra, la nostra crescita e il momento in cui il team si è reso conto che avrebbe potuto giocare bene. Ho in mente scampoli di partite ma soprattutto rimangono impresse le risate e le “lotte” che ho condiviso con i miei compagni. Le storie belle sono troppe per essere raccontate; nutro un amore smisurato per NOI”.

Tra tanti Cru Paul Frick è il secondo in basso a dx

Tra tanti Cru Paul Frick è il secondo in basso a dx

Bruscamente si fa in modo di riportarlo al presente con un Super Bowl che incombe: “Sarà interessante. Carolina é una squadra potente, ogni suo reparto è in forma. Cam Newton é essenziale come minaccia. La difesa di Denver é paurosa! Peyton Manning é incredibile, chissà se riuscirà ad esprimersi. La sua intelligenza é il top, ma il suo corpo non altrettanto. Il run offense di Denver non è il migliore. Dico che Carolina vincerà. Spero di parlarne con i Cru durante la partita”. E quando ode nuovamente la parolina magica, la nostalgia riaffiora repentinamente: “Sono molto contento quando vedo notizie sui Crusaders. Il football americano, purtroppo, in Italia non é visto con la stessa luce del calcio. É difficile per noi perché siamo isolati sull’ isola, ma siamo qui uniti e forti. E più giovani arrivano. I Crusaders sono una famiglia che ha una lunga vita davanti, sono fiero di essere parte di NOI. La gente e l’isola di Sardegna sono profondamente dentro il mio cuore. Super baci e abbracci a tutti, tornerò appena possibile”.

Per la notte in bianco ci si organizza come si può

Per la notte in bianco ci si organizza come si può

LOUIS J BUSCHI: “SONO IN DEBITO CON I CRU. VINCERÀ DENVER

All’unisono viene definito un grande allenatore. In tanti si sono sottoposti ai suoi numerosi e illuminanti stage. L’italo americano di New York Louis J Buschi è un altro personaggio che segue con molta attenzione le evoluzioni della società cagliaritana. Attualmente allena una squadra dell’High School, ma ci tiene a precisare che negli ultimi 37 anni ha allenato privatamente giovani aspiranti quarterbacks. E sempre nelle scuole secondarie superiori statunitensi è stato professore di Arte.

La Per la notte in bianco ci si organizza come si puòprima volta dei Cru con Louis J Buschi

La Per la notte in bianco ci si organizza come si puòprima volta dei Cru con Louis J Buschi

Prima di mettere sotto sopra le sue emozioni nel parlare dei suoi precedenti cagliaritani la prima domanda cade sul Super Bowl: “Tra Carolina Panthers e Denver Broncos dovrebbe essere una sfida eccitante – rimarca – Carolina è probabilmente la squadra più equilibrata. I Panthers sono 1 # attacco che in 6 # In difesa, mentre Denver è # 8 in attacco che in # 7 in difesa. È facile pronosticare come vincente Carolina, ma penso che Denver giocherà con la difesa e di ispirazione. Se non si è ancora capito, la mia scelta cade sui Denver Broncos”.

Louis J Buschi (Foto Giulia Congia)

Louis J Buschi (Foto Giulia Congia)

Ora ha campo libero nel dare libero sfogo ai sentimentalismi: “Sarò sempre in debito con la famiglia Crusaders per l’amore che mi hanno dimostrato durante un periodo molto difficile della mia carriera di allenatore qui negli Stati Uniti. Sono stato invitato, in molte occasioni, ad aiutare i Cru negli allenamenti. Attraverso quei momenti ho allacciato molte amicizie che sono diventate di lunga vita. Le mie esperienze con loro sono sempre state fantastiche. Rispetto la loro passione per il Football Americano e la voglia di imparare le tecniche corrette”. Chiude con un saluto strappa lacrime: “Vorrei dire ciao alla famiglia crociata. Mi mancate e vi amo tutti. GO CRU!”.

Louis J Buschi nel 2012 quando l'head coach dei Cru era e Kirk Mastromatteo (Foto Giulia Congia)

Louis J Buschi nel 2012 quando l’head coach dei Cru era e Kirk Mastromatteo (Foto Giulia Congia)

TONY SIMMONS: “MI MANCANO I SARDI, SARÀ UN SUPER BOWL ELETRIZZANTE

Più fresca l’impronta che ha lasciato nel capoluogo sardo l’head coach di Chicago Tony Simmons. L’ex giocatore della NFL ha allenato da queste parti nel 2013. Continua a girare il mondo perché negli Statates ha iniziato sua carriera da allenatore ma ha preferito soggiornare in Europa e anche in Brasile. “Quella trascorsa con i Crusaders è stata una grande esperienza di vita – afferma Simmons – mi manca la gente di Sardegna, è stata dura lasciare la squadra e la famiglia dei Crociati”.

Tony Simmons (Foto Giulia Congia)

Tony Simmons (Foto Giulia Congia)

Sul Super Bowl 2016 non si scompone più di tanto: “Penso che sarà un grande Super Bowl e l’energia sarà elettrizzante. Ci raduneremo in tanti a casa di un amico. Possiede un televisore 66 ‘HD, grande per gli occhi”. Si congeda con tenere parole: “Spero di tornare da voi per finire quello che abbiamo iniziato”.

Un convivio di undici anni fa

Un convivio di undici anni fa

ANCHE I CRU PROTAGONISTI AL “GENNAIO CON IL FITNESS”

Non si fanno sfuggire appuntamenti di questo tipo. Dirigenti e giocatori del team cagliaritano si sono dati i turni e nei week end del mese scorso hanno organizzato delle demo presso la galleria Auchan Cagliari Marconi che ha promosso la rassegna “Mese del fitness”. “Ci siamo alternati ad altre discipline sportive – sottolinea il responsabile dell’iniziativa Luca Giraldi – e non siamo stati da meno, facendo una buona pubblicità.

Un mini campo da football americano alla Galleria Auchan di Cagliari

Un mini campo da football americano alla Galleria Auchan di Cagliari

Le nostre esibizioni risentivano dello spazio risicato a disposizione, e seppur non agendo nei nostri standard, abbiamo dato vita a delle performance d’effetto”. Nello staff organizzativo hanno dato un contributo essenziale quattro giocatori dell’under 19: Matteo Marceddu, Claudio Strippoli, Luca Pasella, Alberto Costa che hanno pure distribuito volantini nell’intera area commerciale.

Giovani cru pronti per la dimostrazione all'Auchan

Giovani cru pronti per la dimostrazione all’Auchan

 

E’ possibile seguire i Crusaders su Twitter, Facebook e nella rinnovata pagina web www.crusaders-cagliari.it

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