Colmare un ritardo di dieci anni rispetto al resto della Penisola. In Sardegna arriva finalmente il rugby paralimpico, chiamato anche Wheelchair Rugby visto che gli atleti lo praticano in carrozzina su un campo da basket. Quattro giocatori della Nazionale Italiana guidati dal direttore tecnico Franco Tessari e dal suo vice Roberto Convito hanno accolto con piacere l’invito della FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) regionale che grazie al supporto fondamentale del CIP Sardegna ha potuto ideare una quattro giorni promozionale che si protrarrà fino a domenica 12 settembre 2021.

Gli aspiranti rugbisti (sia disabili INAIL, sia civili) e tutti coloro che vorranno assimilare le tecniche della disciplina, si ritroveranno a Selargius presso il Centro Sportivo Paralimpico Sa.Spo. in via Don Bosco.

Riservato ai ragazzi tetraplegici, il rugby paralimpico è stato creato appositamente per dare una risposta a tutte le disabilità gravi che non trovano spazio nel basket in carrozzina, anche se a livello internazionale si sta aprendo gradualmente anche ai paraplegici. Questo sarà il primo tentativo per coinvolgere nuove persone e soprattutto fare in modo che si ritrovino regolarmente agli allenamenti col fine di costituire una squadra che possa competere nel campionato nazionale FISPES.

La presenza degli atleti Claudio Marucci, Stefano Asaro, Nicolo’ Toscano, Davide Giozet e Marco Convito sarà essenziale per creare interesse ed empatia per un’attività consolidatasi inizialmente in Canada alla fine degli anni Settanta e che poi si è propagata in tutto il mondo. Nel 1996 il WR è comparso come sport dimostrativo ai Giochi Paralimpici di Atlanta, raggiungendo nel 2000, ai Giochi Paralimpici di Sydney, la qualifica di sport premiato con medaglie. In Italia è dal 2011 che si sono registrate le prime sfide (inizialmente in Veneto) e attualmente il campionato nazionale FISPES vede come protagoniste cinque squadre: Padova Rugby, Polisportiva Milanese, H81 4Cats Vicenza, Mastini Cangrandi Verona e Ares-Romanes Wheelchair Rugby Roma.

Una partita di Rugby in carrozzina (Foto Massimo Bertolini)

Negli impianti selargini della Sa.Spo daranno il benvenuto ai partecipanti anche il sardissimo presidente nazionale della FISPES Sandrino Porru e la presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna. Con loro il delegato regionale FISPES Carmelo Addaris e il consigliere federale Sa.Spo Antonio Murgia, in qualità anche di vicepresidente Sa.Spo (vedere le interviste in basso).

“Sono davvero curiosa di conoscere dal vivo le peculiarità di questa disciplina – afferma la presidente regionale CIP Cristina Sanna – e spero con tutto il cuore che le persone coinvolte si appassionino e abbiano l’entusiasmo e la determinazione per intraprendere un cammino che alla lunga sarà fonte di soddisfazione. Ringrazio il team della nazionale per aver risposto all’appello e spero che anche in seguito si possano vagliare nuove proposte per diffondere al meglio il rugby paralimpico”.

La presidente CIP Sardegna Cristina Sanna

Gli spostamenti dei convocati saranno garantiti grazie alla PMG (Società Benefit per la Mobilità) che per l’occasione ha fornito due furgoni all’organizzazione. Un servizio navetta verrà incontro a coloro che non possono avvicinarsi autonomamente nel luogo dello stage

ANTONIO MURGIA: “ATTENDIAMO TANTI TECNICI PER ASSIMILARE LE PECULIARITA’ DI QUESTA DISCIPLINA”

Conosce molto bene le esigenze di coloro che si avvicinano ad una disciplina paralimpica e sa anche relazionarsi con loro guardandoli direttamente negli occhi e andando al nocciolo delle loro perplessità. Per il consigliere federale FISPES Antonio Murgia sarà un’altra nuova scommessa da vincere, pur sapendo che non mancheranno le asperità.

Cosa ti aspetti da questo stage?

Mi auguro che serva a motivare questi ragazzi, anche se sappiamo quanto sia difficile riuscire a coinvolgerli in attività sportive. Si mettono tanti problemi e hanno paure di ogni tipo; talvolta anche poca voglia e una motivazione ridottissima.

Il consigliere federale FISPES e vicepresidente SASPO Antonio Murgia

Però questa volta ci sono gli atleti della Nazionale Italiana

Sono fiducioso, la loro presenza sarà da stimolo nell’ottica futura di formare un collettivo che si alleni costantemente, due tre volte alla settimana. E sperare poi di confrontarsi con le altre realtà nazionali.

La FISPES di solito accompagna questi sport verso la loro emancipazione

La Federazione Rugby non è ancora in grado di gestire la disciplina per disabili e allora lo facciamo noi. E ne curiamo la crescita fino a quando la federazione madre sarà in grado di accogliere il settore paralimpico; dopodiché si farà il passaggio di consegne, come già è avvenuto con le bocce e come accadrà col calcio amputati e calcio celebrolesi, quando il prossimo anno passeranno alla FIGC.

Adesso le attenzioni sono rivolte all’isola

In Italia il movimento sta crescendo e il presidente nazionale FISPES Sandrino Porru ha spinto affinché nella sua terra natia si potessero gettare le basi attraverso un progetto che sarebbe dovuto partire già ad inizio 2020.

Sarà importante dotarsi anche di attrezzatura idonea

La Sa.Spo. Cagliari ha partecipato al bando di Sport e Salute sugli ausili dello sport (prima tranche) e le sono state finanziate cinque carrozzine. Nel frattempo abbiamo individuato cinque ragazzi tetraplegici della provincia di Cagliari e a breve le consegneremo.

Il lato femminile del rugby paralimpico (Foto Massimo Bertolini)

Altro aspetto importante è il reclutamento

Fino a domenica saranno coinvolti altri ragazzi, individuati tramite l’Unità Spinale e varie associazioni di categoria

E infine sarà basilare la formazione..

È auspicabile la presenza di tecnici del rugby e di altre discipline sportive interessate alla manifestazione. Tra i tanti appuntamenti calendarizzati in questi quattro giorni, c’è anche il seminario dedicato ai docenti di educazione fisica; daremo un’infarinatura a chi è interessato, nella speranza che poi a scuola incontrando alunni in carrozzina possano proporgli il rugby fornendo anche informazioni su dove si pratica.

CARMELO ADDARIS: “BISOGNA GARANTIRE MAGGIORE AUTONOMIA DI SPOSTAMENTI AI DISABILI”.

Sempre attento alle evoluzioni del paralimpismo, Carmelo Addaris con i suoi trascorsi in atletica e tennistavolo ha più che mai l’intenzione di esplorare nuovi orizzonti. A Selargius non sarà semplicemente il referente regionale della FISPES ma si metterà nuovamente in discussione con l’obiettivo di seguire attentamente l’evoluzione dello stage e diventare allenatore di rugby.

C’è tanta voglia di fare in un periodo in cui le tematiche paralimpiche sono osservate speciali

Un aspetto positivo che non avrei mai immaginato sono i riflessi che sono scaturiti dalle ultime Paralimpiadi. Grazie agli organi d’informazione è stata data grande visibilità, lanciando messaggi importanti e soprattutto esimendosi da concetti e discorsi di natura pietistica.

Il delegato Sardegna FISPES e membro della giunta regionale CIP Carmelo Addaris

L’attenzione è importante, ma poi occorrono spinte concrete

E allora partiamo subito da questo stage. Il progetto è in essere da diversi anni e fino ad ora non è stato possibile attuarlo per ovvie ragioni legate al Covid. Nonostante i vari tentativi, risulta sempre complicato coinvolgere persone con disabilità gravi perché bisogna tener conto anche dei problemi legati alla mobilità dei potenziali atleti. Una parte di loro non sono automuniti oppure non possiedono la patente di guida. Di conseguenza hanno sempre bisogno del supporto di un’altra persona che le assista nell’espletamento di azioni quotidiane, ivi compresi gli spostamenti.

In questo campo la tecnologia ha fatto passi da gigante

Indubbiamente. E consente, tra l’altro, di conseguire la patente di guida anche attraverso la gestione di un banalissimo joystick. Fortunatamente anche le normative italiane stanno venendo incontro a queste persone che dovrebbero beneficiare anche di particolari e adeguate coperture assicurative.

Ma non basta..

Infatti. Superato questo passaggio se ne incontra subito un altro, legato a chi si può permettere di avere strumenti che consentano una mobilità autonoma. Nel caso specifico del rugby in carrozzina, i costi per adattare il proprio automezzo alle esigenze di un tetraplegico sono importanti. In certi casi sono superiori anche al prezzo dell’automezzo stesso.

A Selargius ci saranno due pulmini con elevatore a disposizione

Si, messi a disposizione dalla PMG che promuove la mobilità nel mondo sportivo delle persone con disabilità gravi. La Sa.Spo. potrà contare sull’apporto di volontari che utilizzeranno questi mezzi nel corso della manifestazione.

Previsioni per il futuro?

Al di là della nostra buona volontà, non so se saremo in grado di garantire la mobilità autonoma. Con risorse finanziarie da integrare puoi avere a disposizione uno strumento che ti dà la massima autonomia. Diversamente quello che offre la sanità pubblica può garantirla parzialmente. E quando si tratta di praticare attività fisica è fortemente limitativa.

Si potrebbe fare di più?

In Svizzera hanno fatto una scoperta che deve fare riflettere: se ad un disabile grave offri gli strumenti idonei ad espletare la sua autonomia, tutti questi costano molto meno rispetto all’assistenza domiciliare. Pertanto, è nell’interesse dello Stato far si che il disabile grave abbia tutto il necessario per praticare sport perché diminuirebbero considerevolmente le spese farmaceutiche e assistenziali.

Ma qui siamo in Sardegna

Da noi si fa tutto l’opposto, con tutte le conseguenze del caso. Si nega una vita autonoma e il consolidamento dell’attività della persona stessa. Perché vieni costretto ad essere una persona assistita a vita. E purtroppo in questo settore non si bada a spese che saranno sempre più crescenti nel tempo.

Nel progetto rugby è coinvolta anche l’Unità Spinale di Cagliari

Si, ho chiesto alla Dott.ssa Giuliana Campus, responsabile della struttura, se poteva essere importante predisporre uno screening in corso d’opera sui futuri atleti che saranno coinvolti. In particolare sui potenziali riscontri che scaturiranno sotto l’aspetto fisico, psicologico e sanitario. C’è stato un suo assenso e sarà formata un’equipe di medici e fisioterapisti.

L’impegno è massimo (Foto Massimo Bertolini)

IL PROGRAMMA

Giovedì 9 settembre 2021

Ore 17.00 – Presso Centro CASP Sa.Spo. via Don Bosco 14, Selargius

-Ritrovo staff tecnico nazionale e partecipanti allo stage per misurazione dati per

assegnazione carrozzina da utilizzare durante lo stage .

Venerdì 10 settembre 2021

Ore 9.30-12.00 – Centro CASP Sa.Spo. via Don Bosco 14, Selargius

-Ritrovo partecipanti- saluto autorità- presentazione dello stage

-Inizio attività

Ore 13.00 – pranzo presso ristorante convenzionato

Ore 15.30 – 17.00 – sessione riservata tecnici e docenti

Ore 17.00 – ripresa dei lavori collegiali

Ore 19.00 – Fine seduta

0re 20.00 – Cena presso ristorante convenzionato

Sabato 11 settembre 2021

Ore 9.30-12.00 Centro CASP Sa.Spo. via Don Bosco 14, Selargius

– Inizio attività

Ore 13.00 – pranzo presso ristorante convenzionato

Ore 16.30 – ripresa dei lavori presso centro CASP Sa.Spo.

Ore 18.30 – Fine seduta

0re 20.00 – cena presso ristorante convenzionato

Domenica 12 settembre 2021

Ore 9.30-12.00 – Centro CASP Sa.Spo. via Don Bosco 14, Selargius

– Inizio attività

Ore 13.00 pranzo presso ristorante convenzionato

0re 14.30 Saluti e congedo dei partecipanti

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