Proseguiamo il raccontare ai nostri lettori l’intervista effettuata con il grande Filippo Destrieri artista di profonda e sincera sensibilità che gentilmente ci ha concesso questa chiacchierata in relazione al suo lavoro e vita con Franco Battiato.

 

A volte Franco quando mi adiravo mi frenava con gli occhi. Io desidero che tutti cantino Battiato. Per carità, tutti devono cantarlo. Sono venuti fuori tantissimi gruppi che fanno l’omaggio o il tributo a Battiato. I musicisti italiani hanno scoperto l’acqua calda. Non avevano il bollitore in casa prima. Hanno scoperto che Battiato fa dei pezzi geniali. E bravi e fateli anche voi, perfetto. Però cantarli dovete imitarlo se no lasciate perdere per me. Fate altro non è obbligatorio. Franco non voleva che io dicessi queste cose, però io le dico perché io sono me stesso e sparo a zero. Se uno è capace di imitarlo che lo imiti, per favore e grazie, perché mi manca molto la sua voce, come mi manca Andrea Parodi, perché voci così non ne vengono più. Mettiamoci il cuore in pace.

Concordo con te. In relazione alla vostra collaborazione con il grande Juri Camisasca che ricordi?

Anche lui un grande. E lì è stato bello. Lui è la pace interiore.

Ha scritto Spirituality e Laudes due cd meravigliosi

Si molto belli. Bravo, molto bravo lui.

Ed anche la Giuni Russo ha prodotto album meravigliosi

Si fantastica.

Sembra che Franco Battiato collaborasse con voi artisti non so se scelti o se si entrava con lui in una sintonia di elevazione culturale e spirituale

Sono congiunzioni astrali, combinazioni elettromagnetiche. Sono alchimie sonore e giochi strani che si verificano. Sono combinazioni alchemiche. Mi ricordo con Battiato e Giusto Pio quante cose abbiamo fatto.

Anche Giusto Pio un grande

Si un grande.

Il pensare ad altri mondi, credo che l’universo sia abitato da diverse intelligenze …

Anche io lo credo

… E Battiato quando scrisse “Ti vengo a cercare” si dice che probabilmente è stata dedicata ad Eugenio Siragusa

Ah può essere. Lo avevo conosciuto tantissimi anni fa a Milano in una conferenza. Ma questo con certezza non lo so.

Si dicono tante cose sul perché delle canzoni

Ti vengo a cercare secondo me l’ha scritta in un altro momento. Non lo so se centra Eugenio Siragusa esattamente perché io non ero in Sicilia con lui, però di “Ti vengo a cercare” ti racconto una cosa che sanno in pochi. Per tutto l’album “Fisiognomica” io dovevo andare in Sicilia a lavorare con lui, però avevo tutti gli strumenti a casa mia in provincia di Milano e Franco Battiato mi mandò la cassetta, (questa cosa la sanno in pochissimi e te la racconto), di tutto l’album Fisiognomica, meno il brano Fisiognomica, perché quello lo ha composto dopo a Milano con me presente a casa sua. Tutto l’album Fisiognomica, quindi “E ti vengo a cercare”, “Veni l’autunnu”, ecc., tutti i brani e “E ti vengo a cercare” me l’ha mandata su una cassettina per posta. Apro la cassettina l’ascolto e mi metto a gridare al miracolo. Ascoltando il brano “E ti vengo a cercare” non gli ho chiesto chi pensava, perché l’ha scritta. Ho solo ascoltato un pezzo miracoloso e mi sono messo subito al lavoro. Ho fatto tutto quello che tu senti e Franco Battiato non ha cambiato una virgola. Io questa cassetta ce l’ho ancora. Ne ho tantissime e non le ho buttate via. Le tengo perché c’è in mezzo quel brano e un giorno mi dovrò mettere qui ad ascoltarle tutte e c’è tra tutte queste cassette quella miracolosa che Franco mi ha inviato. Nessuno ci crede a queste storie. Io l’ho raccontata a due o tre persone e nessuno ci crede, ma ero io che lavoravo con Franco e non altra gente. Non è che mi sto vantando, ma ero io che ci lavoravo. Io lavoravo con lui a casa sua in Sicilia e in altri periodi tornavo a casa perché avevo una famiglia con due figli piccoli e proseguivo le mie mansioni anche a casa. Quando mi inviò questa cassetta io feci tutti i brani e poi andammo in tournée in Spagna in settembre ed eseguimmo questi brani che lì non conoscevano. A Franco piaceva fare questi brani nuovi davanti ad un pubblico per vedere le loro reazioni. Lui capiva e quando si eseguiva durante il tour “Patriots” , “Bandiera bianca” e “Cuccurucucu Paloma” la gente impazziva. Ho una cassetta di quel tour registrata che ho distribuito a tutti e che ha fatto il giro d’Italia. Ce l’hanno quasi tutti dove c’è il concerto del Palasport di Rimini e Torino che avevamo registrato con il nostro fonico e perciò la registrazione è perfetta. La gente impazziva per “Bandiera Bianca” e Franco la annunciava al pubblico descrivendo il titolo dell’album, ecc. Il pubblico impazziva per questi lavori musicali.

Pensa che in quel periodo ero in Spagna e passeggiando per il Parque Güell ad un certo punto la radio spagnola del bar antistante il piano superiore alle colonne inizia a trasmettere le canzoni di Franco Battiato. Mi sono ingelosita.

Perché?

Perché Battiato era nostro non degli spagnoli. È come quando ascolti della musica e la fai tua. Così per me era Battiato quando ero una giovane studentessa universitaria. Mi piaceva così tanto che provai gelosia. Inoltre tutti i miei amici spagnoli anch’essi adorano Franco Battiato.

(Ridendo) Battiato è di tutto il mondo. Che simpatica questa storia. Lì abbiamo avuto un successo strepitoso. Il concerto nella Plaza de Toros era pieno di gente. Posseggo dei video che nessuno ha ancora visto. Alcuni di questi sono stati girati sul palco dal nostro manager con la telecamera portatile della Sony che non sono mai stati trasmessi.

Che meraviglia c’è ancora tanto materiale da vedere

Sì lo ho io, però lo tirerò fuori al momento giusto. In quei concerti cantava sia in italiano che in spagnolo. C’erano migliaia di persone. Ricordo una data dove il pubblico faceva un numero di 50.000 spettatori. Un mare di gente.

Ci credo in Spagna Franco Battiato è amatissimo

Io adoro la Spagna per diversi motivi. Uno perché per i primi giorni che eravamo a Madrid , con Battiato e Giusto Pio, gli strumenti li portai in aereo in un valigione pesantissimo da spaccarmi le braccia. Era un sabato sera e c’era un ragazzo che lavorava alla EMI spagnola ed era alquanto adirato perché aveva perso tempo proprio quel sabato per venire a prenderci  e portarci in Hotel. Non c’era nessuno. Solo una 850 Seat guidata da questo ragazzo contrariato senza aria condizionata. Siamo entrati nell’Hotel. In seguito abbiamo montato gli strumenti e il giorno dopo abbiamo suonato. È iniziato così con poca gente. Abbiamo suonato “Nomadas” che è rimasta in classifica per sei mesi in Spagna. La seconda volta che siamo tornati in Spagna gli strumenti li ha portati un camion e non io e all’aeroporto c’erano ad aspettarci due limousine. Se ci penso quanto divertimento. A Barcellona invece abbiamo suonato davanti alla Cattedrale e poi è venuto giù un acquazzone pazzesco e Giusto Pio ha dovuto smettere perché il violino si scollava per l’acqua. Ma noi finché si poteva suonare con gli strumenti non abbiamo smesso il concerto. Il pubblico continuava a rimanere sotto l’acquazzone proprio nel periodo che stava scoppiando il boom di Battiato. Incredibile con il successo sia giunto sia in Italia che in Spagna fino ad arrivare a oceani di persone. Ma io parlo troppo fermami!

Stai scherzando … questa è la storia della musica italiana e di voi musicisti. Però della buona musica italiana. Filippo c’è un qualcosa che un poco mi ha deluso quando Franco Battiato è entrato nell’altra dimensione. Questi dibattiti sulla sua eredità su facebook, che inoltre mi hanno portato a cancellarmi da un gruppo con tema la musica di Battiato, perché per me amare Franco Battiato e la sua arte significa anche rispettare le volontà sue e della sua famiglia. È la sua famiglia che deve decidere

Si brava decidono loro. Credo che forse hanno dovuto rendere pubbliche queste  cose la sua famiglia. Non ne ho parlato con Cristina o con Michele suo fratello. Quando li ho visti non ho parlato di queste chiacchiere.

Inoltre la famiglia già doveva affrontare il dolore per la mancanza di un proprio caro e in più alcune persone si sono cimentate a creare chiacchiericci. Non lo trovo né rispettoso e questione di scarsa sensibilità umana.

Io penso che l’abbiano fatto perché era un dovere rendere quella specie di testamento che quando l’ho visto mi son messo a ridere, perché non era la sua calligrafia, però è giusto così. È giusto che tutto vada alla sua nipote Cristina erede universale. Cosa stiamo discutendo, c’è solo lei. Doveva andare al fratello, ma il fratello è più vecchio di Franco di cinque anni e credo abbia 85 anni. Passa direttamente a Cristina nipote cara a Franco. È giusto così. Però secondo me queste cose le hanno pubblicate perché loro sono molto riservati.

Infatti ciò che mi piace è proprio questa riservatezza della famiglia, e anche Franco Battiato mi sembrava fosse un artista alquanto riservato.

Si, si molto riservato.

Ho visto in televisione alcune apparizioni con Fiorello e appariva molto simpatico e scherzoso.

Si Franco era di una simpatia unica. Sai secondo me intelligenza e  simpatia vanno a braccetto. Perché una persona non può essere non simpatica se è intelligente.

C’è un sogno di Filippo Destrieri?

Il sogno mio è di sognare più spesso Franco. Quando lo sogno sto bene. Rivivo i momenti con lui. Io sono stato di una fortuna sfacciata. Me lo sono guadagnato e meritato anche perché ha i miei  stessi gusti musicali. Ecco quando lo sogno lo vedo vestito in un modo. Lo vedo quarantenne, cinquantenne, lo vedo giovane insomma. Mi ricordo quando siamo andati a Monaco in Germania. Oppure a Montecarlo in Francia, e poi di ritorno siamo andati a Sanremo, ecc. Ecco io vorrei sognare più spesso Franco. Lo sogno ma lo vorrei sognare tutti i giorni. Forse chiedo troppo.

In Sardegna se qualcuno sogna un proprio caro defunto significa che ci sta comunicando un qualcosa.

Tu parli di Sardegna e un altro mio sogno è quello di venire a suonare in Sardegna. Ho provato a inviare i miei due progetti ai comuni sardi,  uno è “Equipaggio sperimentale” e l’altro con la mia compagna che si chiama “Il padrone della voce”, dove anche qui riproponiamo la voce di Franco Battiato perché qui canta Battiato ed io ci suono sopra. Suono proprio sopra la sua voce. Alla fine della serata sono contento perché ho sentito la sua voce, dato che in altre occasioni c’è sempre quel non so che mi fa pensare “si bello però”.

Un ultima domanda che pongo a tutti gli artisti che intervisto. Arrivano gli extraterrestri.

Chi scusa? Parli di noi due?

(ridiamo)

Arrivano sul nostro pianeta, sperando che apportino qualche cambiamento anche se dobbiamo essere noi stessi a cambiare. Come comunichi con loro e che cosa comunichi? Cosa gli dici a questi nuovi arrivati?

Non dico più niente. Io mi vergogno se dovessero venire giù in questo momento sul pianeta terra. Mi vergogno davvero. Cosa vengono a fare se ci sono tante guerre e non capiamo niente. Come possono aiutarci. Siamo rovinati e devono aspettare ancora un po’. Io ero convinto che sarebbero arrivati presto. Ero convintissimo, ma visto come stanno andando le cose non credo proprio.

Allora non c’è speranza?

No, c’è speranza però c’è da aspettare ancora un po’ di tempo perché se dovessero arrivare adesso che cosa cambierebbe? Non lo so! Non voglio mettermi in politica ma qui devo. Qui in Italia anche un perfetto cretino può diventare un politico.

Lo aveva cantato anche Battiato e sembra che sia stato veggente di tante situazioni

Si ha previsto tante cose

Era di sicuro un sensitivo. Non so cosa fosse per voi ma ha previsto tanti avvenimenti. Doveva essere proprio un veggente

Si lo era. Ma poi lui dopo ci scherzava: “Vuoto di senso crolla l’occidente soffocherà …” Ha scritto delle cose uniche e lui stesso è un personaggio unico. Non ne può arrivare più un altro.

Perché non voleva essere chiamato Maestro?

Chissà perché, ma neanche io. Anche a me mi chiamano così ma mi da fastidio. Ma perché devi chiamare maestro uno. Io non me la sento di chiamare nessuno maestro. Non perché mi senta superiore, non mi piace il termine. Però si usa. Uno che fa musica lo usa. A Franco non piaceva. Non si sentiva un maestro, nonostante lui fosse molto di più di un maestro.

Era un illuminato

È un illuminato. È qui. E guarda che sta sorridendo della tua frase di prima. (Ridiamo). Che sei gelosa di lui questa è bella.

Quando mi innamoro della musica degli artisti mi innamoro anche di loro perché fanno parte della mia esistenza e mia intimità e perciò diventano miei.

Sai cosa mi piace della Spagna? È che Franco ha dovuto cantare in spagnolo “Centro de gravedad e Nomadas”. In Spagna se non canti in spagnolo non ti ascoltano, mentre noi in Italia il primo gruppo scalcinato che canta in inglese li osanniamo. Ma noi in Italia non lo conosciamo l’inglese e non capiamo cosa vogliono dire quando cantano. In Spagna o canti in spagnolo o non hai successo. Anche Ramazzotti ha cantato in spagnolo e ha avuto successo.

Certamente come anche Laura Pasini. Ti ringraziamo Filippo per questa tua meravigliosa intervista e per averci messo a conoscenza di alcuni tuoi momenti esistenziali con Franco Battiato.