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Il progetto “S’Atobiada” è la pubblicazione illustrata dell’omonimo racconto  premiato al concorso “Montanaru 2013” di Desulo. I disegni sono stati realizzati dai bambini della scuola primaria di Seui, gli stessi che ne hanno dato una rappresentazione scenica venerdì. I libro è in vendita grazie alla collaborazione gratuita di tanti volontari, il cui elenco è reperibile nella nostra pagina fb.(https://www.facebook.com/pages/SAtobiada-LIncontro) Lo scopo della vendita è quello di reperire i fondi per realizzare un impianto fotovoltaico che assicuri l’erogazione dell’energia elettrica nel piccolo ospedale benedettino di Bimbo. Una baraccopoli dove svolgo attività di volontariato medico insieme a un’infermiera di Tertenia, Regina Lorrai. Bimbo è un sobborgo di Bangui nella Repubblica Centro Africana, un Paese tristemente segnato dalla miseria e dalla guerra.


 

 

Racconta Pier Paolo Deidda:

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<< Questa mattina ho avuto il piacere di condividere alcune ore con i miei giovanissimi compaesani e i loro genitori. L’incontro è nato dalla collaborazione con le insegnanti della Scuola Materna ed Elementare di Seui intorno a un progetto didattico di apertura verso una realtà profondamente diversa dalla nostra. Abbiamo coinvolto i bambini nella rappresentazione figurativa e scenica di una mia favola. Sviluppandosi sul confronto delle età dell’uomo, la storia descrive sonorità e ambienti che dovrebbero essere abituali per i piccoli artisti e attori, ma che, purtroppo, spesso vengono oscurati da altre proposte culturali. Nonostante le difficoltà, posso dirmi soddisfatto dei risultati ottenuti. I bambini hanno risposto con entusiasmo all’impegno presentato, trascinando anche tanti dei loro genitori. Non tutti condivideranno gli obiettivi dell’iniziativa; a loro, più che agli altri, voglio rivolgere l’invito a una riflessione sul valore educativo di avvicinare le giovani menti all’idea di fare qualcosa per quanti nel mondo hanno avuto meno fortuna. Ritengo questo fine meritevole in sé del nostro impegno, specie quando esso viene perseguito attraverso gli strumenti più autentici del senso di appartenenza, quelli linguistici prima di tutti gli altri. Vi saluto, augurandovi e augurandomi “atras atobiadar meglius”.>>


 

cccccccNell’ambito di una serie di iniziative atte al raccoglimento di fondi da destinare all’ospedale di Bimbo, sobborgo della capitale della Repubblica Centrafricana Bangui, è stato pubblicato il libro “S’Atobiada” da parte di Paolo Deidda.(https://www.facebook.com/events/911821015526672/)
Nel particolare la vendita di questo racconto si prefigge l’obiettivo di permettere la realizzazione di un impianto fotovoltaico presso l’ospedale, in maniera tale da garantire una fonte continua di energia elettrica, laddove, in un paese costantemente attraversato da tensioni di guerriglia, reperire fonti di energia non è un problema di facile soluzione come può apparire in diversi contesti più simili ai nostri.
L’ospedale in questione è ospitato all’interno di un monastero benedettino e si propone di tutelare la salute delle popolazioni locali, contrastando per altro le discriminazioni etniche o religiose che spesso interessano la Repubblica Centrafricana e altre regioni del continente.
“Essere curati non deve essere in alcun modo un privilegio da garantire ad alcuni e precludere ad altri”, questo è il pensiero di Paolo Deidda, scrittore e medico chirurgo che periodicamente e con grande passione si reca nell’ospedale a svolgere servizio di volontariato.
Nella pubblicazione è stato stavolta affiancato dagli alunni della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo di Seui, suoi compaesani, i quali hanno illustrato con fantasia il contenuto del racconto.ccccccccc
La novella, presentata e premiata nel 2013 durante il concorso Montanaru per la sezione narrativa, è stata concepita in lingua sarda e come tale è stata riportata, tradotta, per quanto possibile per le differenze linguistiche e culturali, in Italiano e Sango. Quest’ultima impresa la dobbiamo al padre comboniano Gabriele Perobelli, che ha permesso in questo modo un più diretto legame tra opera e suo obiettivo.
Il tema può apparire di destinazione infantile, ma come lo stesso autore pensa, può aiutarci a ritrovare la positività che è in noi, troppo spesso soffocata ed elusa. È in realtà rivolto a tutti, grandi e bambini, che spinti da un sentimento di giustizia, si vogliano prodigare ad aiutare il prossimo, anche quando questo è lontano da noi, e magari, proprio per questo, più sfortunato. Probabilmente ci permetterà anche qualche momento di riflessione su noi stessi e la nostra visione delle esperienze nelle diverse età che attraversiamo.
Condividere il più possibile non farà altro che aiutare maggiormente!

Redazione Medasa per Medasa.it

 

>>Elenco attività commerciali dove reperire il libro <<