—– G.Onali Fotografo —–

Ad Ortueri, piccolo borgo del Mandrolisai, la terza domenica di Maggio, si rinnova il rito de “Is Angules”, antico dolce preparato in occasione dei festeggiamenti per il Santo Nicola da Bari, patrono del paese.
“S’angule”, un dolce particolare e di difficile preparazione, nasce dalle mani operose delle massaie del paese che sapientemente sanno lavorare i prodotti locali: semola, miele e zafferano.
Di origine bizantina “S’angule” è un pane votivo di forma circolare quasi a ricordare un cesto che raccoglie le prelibatezze della terra. Un simbolo religioso ricco e profondo che può conservare persino un certo valore pagano infatti potrebbe rappresentare la gratitudine verso la natura ed esprimere un ringraziamento per la prosperità della terra. Un cesto di pane completamente lavorato a mano dalle donne del paese che da sempre tramandano la tradizione e l’antica ricetta, seguendo tre fasi molto elaborate.
Il primo passaggio, avviene il terzo martedì di maggio quando la mattina si inizia con  la lavorazione de “su frammentu”, lievito naturale, da cui ottenere il pane per la base “su fundu”. In s’Oberaria, la semola grossa e quella fine vengono miscelate in “su tianu” con dell’acqua e lavorate per essere poi riposte nelle corbule, ceste di asfodelo. Rimarranno sotto un panno bianco e coperte di orbace tutta la notte. Il giorno dopo si procede all’impasto della semola con acqua tiepida salata, per passare poi alla preparazione della base che accoglierà, quasi in un abbraccio, il profumato miele.
La sera del mercoledì antecedente alla festa, ci si ritrova numerosi per preparare su fundu. Dopo aver creato dei cannelli con la pasta si formano due scanalature lavorate con l’aiuto di un coltellino, si arrotola la pasta e si dà forma alla base con al centro su frore ‘e santu Nicola. Poi, abili mani, circondano il pane di un bordo affinchè si possa contenere su pistiddau (miele) e lo sistemano dentro su cherrigu sotto una coperta di tela per la fermentazione. Si procederà poi con la cottura.
E si arriva infine alla terza fase: la preparazione de “su pistiddau”: biondo miele lavorato con zafferano e farina che verrà poi sistemato nel cesto di pane e decorato con disegni votivi fatti con i “diavoletti” colorati, vere e proprie opere d’arte. 

Is angules, così preparate e riposte in grandi cesti, vengono esposte in s’operaria. La domenica di San Nicola, dopo essere stati benedetti si trasportano in processione verso un campo nei pressi del paese e, posti i pani in cerchio, in un rito che si perde nella notte del tempo, si eseguono ritmati balli sardi. Riportati in paese, is angules verranno tagliati ed offerti a tutti i presenti.

Eleonora Casula per Medasa.it

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