Le ragazze sono partite

Giacomo Mameli Ed. Cuec, 2015, pagg.131.


le ragaGiacomo Mameli, giornalista e scrittore, animatore generoso di tante iniziative culturali di Foghesu e della nativa Ogliastra, canta l’epopea delle ragazze del suo paese e di tante comunità
sarde, che partivano per fare le serve nella grandi città del Continente o all’estero.
Canta, non racconta, con affetto profondo, con ironia e con amarezza la vita di bambine inviate a fare le serve lontane da casa, con padroni a volte generosi e a volte crudeli, a guadagnarsi il pane tra gente sconosciuta, tra i pericoli che da sempre insidiano le ragazze sole; ma sempre con il paese
lontano nel cuore, i genitori lasciati soli, i fratelli piccoli che aspettano di crescere per andare via, anche loro, come uccelli che lasciano il nido per cercare il cibo.
Giacomo Mameli costruisce una poesia dove l’angoscia di tante vite tristi si stempera nella riscossa sociale, nell’evoluzione che porta le serve e diventare signore e padrone della propria vita, prima che della condizione di mogli e di madri.
Perché la chiave di lettura del libro e’ l’esaltazione senza retorica della dignità di queste donne, che affollano ogni pagina con le loro storie particolari fatte di ricordi infantili, di corse nella
campagna aperta, di acqua fresca di sorgente, di carri a buoi, di pecore e di
capre, di albe e tramonti dai colori divini; e di viaggi per terre lontane,
oltre il mare, su corriere vomitate e navi misteriose, su treni rumorosi e
paesaggi sfumati nel ricordo di una terra abbandonata per fame. Sempre col sogno
del ritorno a casa, una nostalgia epica che rimanda al pianto di Ulisse per la
terra lontana.
Esiste in ogni figura femminile il riverbero della presenza maschile, ma anche negli amori che sbocciano resta intatta la superba, unica presenza della donna, una divinità pagana che si erge sulla sfortuna e sulla sventura: la donna che trionfa con la forza, la pazienza, la saggezza del suo
genere, che vince la battaglia sulla vita e torna spesso nel paese natale con
l’orgoglio di aver conquistato la propria esistenza riscattando l’antica povertà.
Dopo aver letto il libro ognuno amerà di più la Sardegna, amerà di più i paesi come Foghesu, che Giacomo Mameli illumina dell’arte del racconto
dando voce alle “ragazze coraggiose che sono partite” e che, tornando, hanno rinvigorito e arricchito con la propria esperienza sofferta la terra avara della loro infanzia.

 

Tonino Serra per Medasa.it