Daniele Silvestri si è presentato a Cagliari al Teatro Massimo con una band d’eccezione: Piero Monterisi batteria, Gabiele Lazzarotti  basso, Daniele Fiaschi chitarra, Gianluca Misiti tastiere, Duilio Galioto tastiere e cori, Marco Santoro fagotto, tromba e cori, José Ramon Caraballo Armas percussioni, tromba e cori. Lo spettacolo teatrale musicale ha mostrato gli artisti, in un contesto metateatrale,  che si esibivano in uno studio di registrazione dove uno schermo posto alle loro spalle trasmetteva immagini che non solo richiamavano all’effetto visivo, ma portavano lo spettatore uditore a concentrare l’atto stesso visivo al ricordo della storia presente e passata per riporre il proprio pensiero su una riflessione mnemonica della storia del nostro paese. Denominare ciò flusso di coscienza storica sarebbe troppo semplicistico. Lo spettacolo, con il brano “L’Appello”,  è un viaggio nella nostra storia recente e “passata” , se così la si può denominare, posto che i misteri delle stragi e delle uccisioni dei magistrati Falcone e Borsellino, con conseguente  scomparsa dell’Agenda Rossa, ha portato il pubblico ad un interagire con il brano referente a ciò, per chiedere verità e prosieguo delle indagini sulla ricerca del documento scomparso del magistrato.  È come se  la storia stessa non la si possa considerare di altri tempi dato che i misteri sono ancora occulti e le indagini ancora tutte da svelare con le loro offuscate verità. L’omaggio ad Emergency e le parole di Gino Strada sull’orrore della guerra degli uomini, con il dramma di questa umanità migrante tra i mari del mondo in cerca di pace e lavoro, richiamano lo spettatore al quotidiano che ogni giorno viviamo in questa esistenza che ci scorre accanto. Ed ancora l’omaggio a Renato Vicini, interprete della lingua italiana dei segni protagonista del video nel brano “A bocca chiusa”, per ricordare poi Lucio Dalla e Paolo Pietrangeli riportando in scena le parole della canzone “Contessa” “Voi gente perbene che pace cercate , la pace per far quello che voi volete, ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato, nessuno più al mondo deve essere sfruttato”. Ed ancora un omaggio al grande attore Gigi Proietti. In seguito la performance si è fatta più profonda ed emotiva con i brani che trattavano il tema del suicidio e la canzone “Un’ora d’aria” dei carcerati italiani che vivono la detenzione in situazioni al limite della dignità. Uno spettacolo di ben tre ore di musica teatro e multimedialità che ha rappresentato la profonda arte e impegno civile che il grande artista Daniele Silvestri ha saputo proporre al pubblico con sensibilità e grande emozione.

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