bhitia

Bithia (Chia)

Il piccolo insediamento di Bithia rappresenta uno dei più importanti siti archeologici in Sardegna. Probabilmente esisteva già un insediamento nuragico nello stesso luogo risalente al VIII secolo a.c. In seguito divenne una città fenicia, poi punica, infine romana.

Rappresentava una tappa intermedia nella rotta di circumnavigazione della Sardegna meridionale che dalle città di Karalis e Nora andava a Sulki nell’Iglesiente. Anche Bithia, come le altre città costiere ad eccezione di Karalis,  vide il suo progressivo declino a partire dalla caduta dell’impero Romano d’Occidente.

Dell’antica città di Bithia restano oggi i resti di due tempi e di un tofet, oltre a qualche abitazione e la strada romana che conduceva a Nora. La parte principale dell’insediamento era ubicato nell’isolotto “Su Cardulinu” e nel promontorio di Chia.

Nel 1639, fu eretta la Torre di Chia su un colle alto 45 m. che domina la spiaggia. La costruzione, munita di 2 cannoni, faceva parte della rete difensiva di torri costiere allestita, tra il secolo XVI e XVII, dalla Corona di Spagna contro le incursioni dei corsari saraceni. Le mura esterne della torre sono caratterizzate, come le torri di San Macario e del Coltellazzo a Pula, da ciottoli arrotondati e da conci di arenaria calcarea ben squadrato provenienti dall’antica città di Bithia.

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