Abbiamo voluto incontrare il Dottore in Scienze Motorie Francesco Zedda pluricampione nella disciplina NBFI e grande studioso nel proprio campo come ricercatore nell’ambito del benessere psicofisico. Rinomato per la sua dedizione e professionalità nell’ambito del proprio campo e sport abbiamo voluto ripercorrere con lui gli sviluppi della sua carriera e dedizione.

Quando, come e perché ti sei avvicinato alla tua disciplina?

Essendo nato negli anni sessanta, ho intrapreso un costante e proficuo percorso nella disciplina del bodybuilding molto tardi,  all’epoca gli sport più prettamente estetici erano rappresentati dalle arti marziali, dalla boxe, dal nuoto e dalle alzate olimpiche che mi regalò un titolo regionale. A diciassette anni i media si occupavano del tanto amato calcio e i social non esistevano, ma nel momento in cui ho scoperto quanto potesse offrire in merito a inestetismi, asimmetrie e funzionalità il bodybuilding, l’ho adottato e non l’ho più abbandonato. Ciò è avvenuto per caso, in quanto la ricerca delle correzioni morfologiche, la effettuavo come tanti, attraverso l ‘uso e la pratica di altri  sport, sicuramente utili ma non idonei all’ottenimento dell’obbiettivo estetico tanto ambito. Casualmente, una sera, accompagnavo un mio caro amico alla sua lezione in una sala attrezzata con macchinari, bilancieri e manubri, e in quell’occasione mi è stato chiesto di iniziare gli allenamenti e da quel momento non ho più smesso.

Quali e quanti sacrifici comporta?

Occorre ricordare che, come in tutte le discipline e attività umane è necessario possedere delle competenze specifiche al fine di poter raggiungere dei traguardi. In questo particolare caso la perseveranza, la tenacia,  la consapevolezza che il successo dipenda solo dal proprio impegno non deve sfuggire, la buona riuscita del lavoro svolto, è proporzionale alle proprie ambizioni. È necessario dedicare tutta l‘energia in proprio possesso, ma contemporaneamente saper sognare anticipando il piacere del traguardo, questo fungerà da anestetico, mitigando lo sgradevole sapore delle rinunce che si dovranno affrontare durante tutto il lungo percorso lastricato di tantissimi aventi, tutti formativi e fondamentali, uno propedeutico all’altro, permettendo negli anni, un’evoluzione senza fine.  

Quali sono stati i tuoi traguardi più ambiti e fondamentali?

In tanti anni di attività agonistica, i momenti importanti sono stati diversi, sia positivi che negativi, comunque tutti utili, ma uno tra i tanti è stato salire sul gradino più alto del podio, in occasione di una competizione, assaporare quel gusto e non voler più scendere, la sensazione provata, forte ed esclusiva ha condizionato la mia visione incentivandomi ulteriormente ad ambire ogni volta al gradino più alto. Mi ritrovo oggi, dopo essermi aggiudicato la categoria over 50 nei recenti campionati nazionali a preparare la successiva e prestigiosa gara internazionale “Natural Olimpia”, che si svolgerà a Las Vegas.

 

 Quanto tempo dedichi al tuo allenamento?

Com’è noto a tutti coloro che frequentano il mio studio, sono disponibile ininterrottamente per 12 ore tutti i giorni, malgrado tutto, iniziando molto presto, riesco ad assicurarmi tre ore di allenamento quotidiano.

 Segui un’alimentazione dettagliata? Se si quale?

L’aspetto alimentare mi diverte molto, sperimentare continuamente svariati menù e quantità di cibo diversi, e osservare contemporaneamente come il corpo reagisce rende il tutto meno scontato dando un tocco di sperimentalità seppur empirica. Impiego solo cibi da cucinare, evitando prodotti industrialmente lavorati, in modo da garantirmi per quanto possibile, una sufficiente base di salubrità. Fondamentalmente mantengo un regime calorico costante in modo da evitare periodicamente di dover ridurre le quantità di cibo al fine di rientrare in una determinata condizione fisica.

A chi  consiglieresti la tua disciplina?

Svolgere un’attività pianificata attraverso l’uso delle resistenze all’interno della sala degli attrezzi, garantisce contemporaneamente la possibilità di poter ottenere risultati anche molto diversi tra loro. A volte con funzioni proliferative in soggetti giovani in fase di accrescimento, o riabilitative laddove fosse necessario, ma all’occorrenza può essere utile anche come medicina preventiva, garantendo il mantenimento della propria salute. Basti pensare ai benefici cardiovascolari e broncorespiratori che si possono ottenere, oppure ai vantaggi osteoarticolari, neurocoordinativi, metabolici e non ultimi sociocomunicativi.

Come possiamo definire oggi la tua disciplina che ti ha portato a raggiungere questi traguardi e risultati? È uno sport praticabile per tutti? Cosa è lo Sport e cosa è lo Fitness?

Lo definirei “FONDAMENTALE !! “qualsiasi disciplina, sport o attività umana necessita di una preparazione adeguata che può essere raggiunta attraverso lo specifico condizionamento all’interno della sala degli attrezzi. Sia che si tratti di un discobolo, di un motociclista, di un maratoneta o di un lottatore occorre preparare specificatamente il corpo all’attività sportiva che si vuole svolgere. Quando nella vita non si ha sviluppato la passione per un’attività motoria in particolar modo, resta sempre un aspetto sostanziale da preservare, relativamente il mantenimento della migliore funzionalità organica, quella abilità vitale che va protetta e che garantisce la possibilità di svolgere una vita dignitosa, permettendo la cura di se stessi attraverso le normali attività quotidiane, in questo caso occorre essere in forma o Fit.

 Gestisci una tua attività. Quali sono oggi le difficoltà e progetti futuri?

Ciò che è accaduto in questi ultimi tre anni e che tutt’ora sta avvenendo a livello planetario è “EPOCALE!”,   un’impensabile stravolgimento sanitario, economico geopolitico, che ha cambiato non solo, tante abitudini sociali consolidate negli anni, ma ha determinato soprattutto, un profondo mutamento psichico che ha lasciato poco spazio alla creatività, all’iniziativa imprenditoriale, alla fiducia e alle rosse speranze. Imperversa una evanescente rivoluzionaria realtà che tutto condiziona e tutto cristallizza, ma in attesa di una nuova chiara direzione da intraprendere, noi restiamo vigili e determinati, nel voler cogliere anche i più deboli segnali anticipatori, prima di rituffarci appieno nelle affascinati esperienze che la vita può offrire.

 

 C’è un sogno di Chicco Zedda? Se si ce lo puoi raccontare?

Rovistando nel grande raccoglitore di sogni, uno emerge in particolar modo, riuscire ad diventare una guida affidabile chiara e sincera, che possa, attraverso un processo di sintesi e semplificazione, trasferire dei contenuti che siano d’aiuto,  per tutti coloro che ad un certo punto della loro vita, decidano di essere in salute, liberi e autonomi.

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