Nicola Moi : “uno di Noi……uno di Noi……..”,
Il Mister della Sardegna.

Un allenatore è qualcuno che ti dice quello che non vuoi sentire, ti fa vedere quello che non vuoi vedere, in modo che tu possa essere quello che hai sempre saputo di poter diventare.
(Tom Landry)


Nicola Moi, attuale Mister dei Giovanissimi elite della Sigma Cagliari e da inizio anno pure Ct della rappresentativa Sarda per il torneo delle Regioni, uno dei maggiori esperti di calcio giovanile Sardo non poteva mancare alle interviste di Medasa.it. 
Un Nicola Moi tutto da scoprire con le sue idee semplici e ben chiare che ne fanno il “Mister della Sardegna”.


 

Nicola Moi

-Nato a Cagliari il 24 aprile del 1969.
-Laurea in scienze motorie e insegnante di educazione fisica.
-Allenatore abilitato UEFA B.
-Esordio da istruttore nel settore giovanile della San Massimiliano Kolbe per poi passare alla Jupiter. Nel  2001 passa alla Sigma. Dopo una anno all’Atletico calcio di Tonino Orrù torna alla Sigma dove per ben 10  volte arriva primo in campionato, vince 3 titoli regionali (2 allievi e uno giovanissimi), 3 premier Nike cup,  una coppa nazionale MSP e poi per ben due volte sfiora il titolo nazionale Premier Nike cup. E poi ancora  per altre tre volte sfiora il titolo regionale giovanissimi arrivando alla finale regionale.
-Ha vinto le più prestigiose coppe dell’Isola (Supercoppa Santa Barbara, Muzzetto, Vanni Sanna, Città di Cagliari). Nel 2015 realizza l’esperienza del personal trainer soccer con il mister Antonio Prastaro. Attualmente mister della Sigma giovanissimi elite e della rappresentativa sarda giovanissimi.



 

D.: Dove nasce la tua voglia di insegnare calcio ai giovani ?
Sono figlio di insegnanti, insegnare è sempre stata la mia vocazione sin da piccolo ed è diventato il mio mestiere. Aggiungi il fatto che il calcio è la mia più grande passione ecco realizzato questo connubio.

D.: Insegni per vincere o per … ?
Insegno per formare la persona e poi il calciatore. I ragazzi non sono macchine o oggetti da sfruttare, sono individui pensanti in fase di formazione e il dovere di tutti gli adulti che gli circondano è quello di accompagnargli nel loro processo di crescita. Cerco di infondere loro una certa mentalità: impegnarsi sempre e dare il massimo soprattutto in allenamento. Allenarsi bene permette di migliorare costantemente. Le mie vere vittorie sono quelle di aver visto in questi anni quattro miei allievi vestire la maglia della nazionale dilettanti e altri due la maglia del Cagliari calcio.

D.: Quest’anno hai il difficile compito di “Allenare” in una delle migliori scuole calcio della Sardegna: la Sigma. I risultati certo non mancano, i tuoi Giovanissimi guidano il campionato Elite, ci dai una tua impressione del fatto sin ora e su quello che vuoi raggiungere ?
Siamo partiti in sordina, ma siamo cresciuti progressivamente sia sul piano caratteriale che sul piano tecnico-tattico. Ho visto miglioramenti individuali e collettivi, abbiamo un gioco più fluido e solido nello stesso tempo, ma puntiamo a crescere ulteriormente. Con i ragazzi ho condiviso una serie di obiettivi tra cui quello più ambizioso di far si che qualcuno di loro possa avere la possibilità di essere notato da qualche club professionistico.

D.:Il Campionato Elite ogni anno che passa si livella sul alto e pare che sia diventato imperativo solo il risultato….non credi che questo potrebbe essere la fine del calcio giovanile Della Domenica mattina ?
La ricerca della vittoria è un aspetto naturale in qualsiasi gioco e in qualsiasi sport. Tutti competono per poter vincere, per poter superare la prova e per mettere in gioco se stessi. Ciò che non va bene è la vittoria a tutti i costi venendo a meno ai principi di una sana competizione. Il problema della vittoria a tutti i costi tuttavia non dipende dal campionato d’elite è un male che c’è sempre stato e ci sarà. Fa parte della mentalità di certi allenatori o presidenti.

D.: Sei diventato da poco il “Ct” della Rappresentativa Sardegna giovanissimi, ti senti a tuo agio nel ruolo o ne senti la responsabilità più del dovuto?
Questo incarico mi stimola tantissimo e mi riempie di orgoglio innanzitutto perché rappresentare la Sardegna è un prestigio e poi perché sono stato scelto niente poco di meno che da Bernardo Mereu, il numero uno degli allenatori sardi. 

D.:Quante partite hai visto oltre a quelle della sua squadra?
E non pensi che per questo incarico uno debba poter essere a tempo pieno?
Seguo la categoria 2002 ormai da tre anni con il quale ho disputato il torneo fair play esordienti, la coppa LND, la coppa Nike, la coppa città di Sassari, la coppa città di Oristano e questo mi ha permesso di conoscere perfettamente il livello. Inoltre da quando ho accettato questo incarico ho assistito a numerose partite del campionato provinciale e regionale spostandomi costantemente anche fuori dall’hinterland cagliaritano e ho persino assisto ad alcuni allenamenti confrontandomi costantemente con dirigenti e allenatori. Ho numerose conoscenze di persone molto competenti nel settore giovanile ad Oristano, Nuoro, Olbia e Sassari che mi aggiornano costantemente sui ragazzi del nord e sabato e domenica andrò a vedere nel Sassarese due partite. Più tempo pieno di cosi ….

D.: Quali sono le tue ambizioni future?
Continuare a far bene con la mia squadra e cercare di rappresentare al meglio la Sardegna nel torneo delle regioni. Quest’ultimo è un compito non facile perché abbiamo iniziato un po’ tardi e formare e plasmare una squadra in due mesi è un compito arduo.

D.: Credi che tra i tanti giovani che vedi giornalmente ci siano dei futuri Campioni?
Credo che ci siano tanti giovani che abbiano grosse potenzialità per poter arrivare nei professionisti, a patto che intraprendano un percorso di crescita continua sia sul piano tecnico che mentale. In Sardegna la strada è ancora più in salita non perché non ci sia buon materiale, ma perché ci sono meno squadre professionistiche rispetto ad altre regioni e il confronto con le realtà del continente è più difficoltoso.

Un caloroso saluto  un buon caffè e così si conclude questa bella chiacchierata con una bella persona: Nicola Moi …… “uno di Noi……uno di Noi……..”.  😆 

Adriano Micheli per Medasa.it

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