The TempleTutti gli organismi per scongiurare l’estinzione devono incrementare le proprie capacità. Questa teoria, nota come “Teoria della Regina di Cuori” (Lee Van Valen 1970) è ispirata al celebre personaggio del racconto “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Mi venne esposta da un notissimo biologo marino durante un corso universitario. Non voglio annoiarvi ma permettetemi di riassumerla cosi: ”Bisogna andare avanti per poter restare fermi”.

La sopravvivenza delle specie sembrerebbe quindi legata a questa capacità comportamentale. Tutte le forme di vita, anche quelle marine, dovrebbero quindi virtuosamente evolversi per competere a discapito degli altri organismi che tentano di occupare lo stesso spazio. L’istruttore subacqueo non è diverso! Egli deve cambiare, crescere, evolversi, maturare o rischia di diventare Capo Centro o, peggio ancora, un Video Operatore Subacqueo! Decidendo di tralasciare, per il momento, la prima delle due categorie voglio dedicarmi ai Video Operatori.

Quasi tutti i Video Operatori sono ex istruttori, spesso sedicenti, che raccontano di essersi dedicati alla ripresa subacquea professionale perché stanchi o annoiati di insegnare. La verità, quella che non vi diranno mai, è che quasi sempre sono stati buttati fuori da qualche Diving Center perché scarsamente performanti nell’istruzione o nella promozione. Ne ho conosciuti anche alcuni ai quali le didattiche avevano minacciato di revocare il brevetto da istruttore. Uno, in particolare, si riteneva troppo vincolato dagli standards di addestramento. Sosteneva che limitavano la sua creatività! Vai a farglielo capire agli Americani, quelli mica lo capiscono che cosa è l’estro creativo!

Altri erano cosi storditi e incapaci di badare a loro stessi che, è successo in diverse occasioni, le guide si rifiutavano di portarli in barca: ”Ma non lo capisci che è peggio che avere un cliente in più Infastidisce i subacquei per fare le inquadrature che dice lui, si perde sempre e mi tocca pure recuperarlo a fine immersione! Inoltre occupa tutto lo spazio nel pozzetto e non si lava mai!” questo era quello che gli istruttori spesso mi dicevano dei loro ex-colleghi. Senza neanche immaginare che da li a pochi mesi, alcuni di loro avrebbero deciso di “rinunciare ai voti” e diventare Video Operatori a loro volta.
Quello che ancora oggi mi lascia stupito è come sembrassero assolutamente immuni alle tipiche malattie professionali dei subacquei. Oh! Profili invertiti… pallonate….. grandissime apnee in risalita…. omesse decompressioni e chi più ne ha più ne metta, ma mai che si sia fatto male qualcuno di loro!

Una volta ne ho timidamente accennato ad un notissimo medico iperbarico, che dopo averci pensato mi confidò che anche per loro questo era uno dei misteri della medicina iperbarica e che l’argomento era rischiosissimo perché contravveniva alle basi della loro scienza medica. Insomma: omertà assoluto sulla questione!
Vorrei anche far presente che parliamo di potenziali incidenti in luoghi che, ai tempi, erano cosi disagiati che per fare una radiografia l’unica apparecchiatura a raggi X disponibile era quella che all’aeroporto veniva utilizzata per radiogenare i bagagli in partenza!

Uno in particolare è rimasto impresso nei miei ricordi: Embolik! È stato lui personalmente a suggerirmi questo pseudonimo, bisogna essere onesti. Embolik è nativo di una regione delle Prealpi Venete, ma per coloro i quali credono nella reincarnazione, ha sicuramente dei trascorsi marini. Attualmente impegnato come Fotografo e VideoMaker di grandissimo successo, può vantare una serie di riconoscimenti che molti dei suoi colleghi farebbero carte false per averne anche solo una parte. Vi dico solo che è fornitore di immagini per la BBC, che lavora con le principali case di produzione video e che ha ricevuto due volte la Palma d’Oro al festival Mondiale delle Immagini subacquee di Antibes. Ma come tutti noi ha un passato e come solo alcuni di voi lo ha condiviso con me. Per sua sfortuna, adesso io sono davanti ad una tastiera e lui , inerme e indifeso come un corsista DSD alle prese con un Rebreather , è dall’altra parte del testo.

Embolik ha la fortuna di aver scoperto il suo vero talento. Il suo sarebbe potuto rimanere inespresso e , se avesse seguito la vocazione del suo territorio, avrebbe potuto fare il raccoglitore di mele o la Guida Alpina. Ma, onestamente non so neanche come, è finito a fare il video operatore nei centri subacquei in Mar Rosso e li ci siamo incontrati.
Alto circa due metri, biondo, secco come un tralcio di Bianchetta Trevigiana e perennemente sorridente. Cosi lo ricordo! Onnipresente e, a detta di molte guide subacquee, munito del dono dell’ ubiquità. Riusciva a realizzare i video subacquei da offrire ai clienti come ricordo delle loro immersioni anche su tre barche diverse durante la stessa giornata. Usciva alle 8:00 dal porto di “Sharm El Moya” sul “Friends One” (famosa barca) alle 10:00 compariva sulla “Habiba 2” e alle 16:30 sbarcava al Jetty di Naama dalla “Cairo”.
Alcuni sostengono di averlo visto contemporaneamente su due luoghi d’immersione molto distanti tra loro. Baby la segretaria del Diving Center, sosteneva di averlo sentito chiamarsi da una barca a Ras Mohamed e rispondersi da un’altra dallo stretto di Tiran, sempre lui….Embolik a Embolik, che si metteva d’accordo con se stesso per cosa mangiare a cena e dove trovarsi prima di rientrare a casa. Ma Baby non veniva mai creduta perché sospettata di abuso di sostanze psicoattive e probabilmente anche bipolare.

L’attività di Embolik era inarrestabile. Si presentava la domenica mattina al Diving con aria scanzonata, girovagava lanciando qua e la sguardi fintamente interessati con l’unico scopo di individuare quello meno impegnato, l’anello debole della catena, colui il quale con una frase accattivante, del tipo : “Cosa ti te dise se femo una immersione staff?” si sarebbe potuto immergere con lui. Arrivava in pantaloncini e canottiera, le mani in tasca e la telecamera nascosta nel taxi che lo aspettava nel retro del diving. Un solo pensiero in testa: “Devofareimmaginid’archivioDevofareimmaginid’archivio” (Embolik pensa senza gli spazi, lui è colpito da ADHD).

Devo comunque riconoscere che, a dispetto dello pseudonimo, lui non era uno che nelle immersioni staff volesse scoprire se fosse vero che l’Aladin può scrivere la profondità a tre cifre piu i decimali. Lui si limitava a esaurire la bombola a 10/18 mt. Ecco perché lo staff non sempre gradiva l’invito! Cosa vuoi che ci possa essere di interessante tra i 18 mt e la superficie? Perché non scendiamo a vedere cosa c’è alla base del Drop-off a Sodfa? Ma lui non era interessato.

Una volta, alla fine di un immersione notturna, assistemmo ad un fenomeno veramente unico: la riproduzione sessuata dei coralli! Improvvisamente e all’unisono tutte le colonie dei coralli duri cominciarono a rilasciare nell’acqua i loro gameti per la riproduzione. Fenomeno quasi imprevedibile e quindi raramente documentato. Embolik non poteva perdere nemmeno un secondo di quell’evento! Alla fine dell’immersione aveva praticamente esaurito la sua riserva d’aria, ma non poteva risalire per cambiare la bombola, non si sapeva quanto ancora sarebbe durato e non poteva nemmeno morire sott’acqua. Considerata la variabile e scartata la prima delle due costanti (la seconda era morire annegato), visto che io avevo ancora circa 60 bar nella bombola, decidemmo di scambiarci le attrezzature. Ma lui non voleva perdere neanche un secondo di quell’evento e salire in superficie significava interrompere le riprese. Coinvolti i clienti che con le loro torce ci illuminarono il campo, ci lanciammo in uno scambio delle attrezzature sott’acqua e tutto mentre lui continuava a riprendere in macro. Immagini eccezionali, che credo ancora oggi lui utilizzi nei suoi montaggi. Clienti allibiti, ma anche positivamente impressionati e noi qui oggi a raccontarlo come fosse una cosa assolutamente normale. Devo ammettere che dopo io mentii ai clienti spiegando che era una procedura standard che solo le guide autorizzate potevano eseguire.

A testimonianza dell’assoluta refrattarietà dei video operatori all’insorgere delle malattie professionali vi devo riferire un altro episodi fantascientifico. Un giovane e promettentissimo atleta agli albori della sua folgorante carriera, si allenava presso le nostre strutture per tentare (riuscendoci alla grande. Nda) il record del mondo in assetto variabile. JeanLuck si presentava al diving il mattino presto con un suo amico, anche lui grande apneista, e prima dell’apertura delle attività faceva le sue tre discese preparatorie. Io, “Lia la Barbie PKD” e “Il Bianco” dovevamo assisterlo alle varie quote e Embolik faceva delle riprese. Non potendo gestire liberamente telecamera e macchina fotografica, Embolik decise di affidarmi temporaneamente la seconda delle due. Riluttante, poiché limitava la mia operatività, gli accordai la cortesia. Io lo sapevo, ma lui no: ero l’ultimo uomo della discesa, quello destinato ad andare alla profondità massima concordata con l’atleta. Non sapevo se quello scafandro avrebbe retto la pressione a quella profondità. Embolik si sbracciava, ma io facevo finta di non capire e comunque scoprimmo che gli scafandri Ygloo resistono oltre la massima profondità dichiarata in garanzia. Mentre JeanLuck (attualmente ancora in attività e detentore del record mondiale di apnea statica con 18’3″69, -160 in assetto variabile regolamentato, nonché unico uomo che si sia immerso in apnea a 5200 mt slm,) si cimentava nelle sue vertiginose discese, Embolik allegramente lo seguiva sia in discesa che in risalita alla stessa velocità, soprattutto in risalita, esponendosi ad un rischio di embolia “detonante” oltre ogni irragionevole limite. Ma come per lo scafandro della macchina fotografica, quel giorno scoprimmo che anche la fisiologia di un video operatore resiste oltre la velocità massima di risalita dichiarata in tutte le tabelle di decompressione. Fu una giornata molto istruttiva.

Altri esperimenti Embolik li fece in barca con Lisabetta. Aveva sentito dire che si poteva respirare direttamente dal rubinetto di una bombola, anche senza erogatore. Considerava quella una tecnica da dover assolutamente padroneggiare nell’eventualità di un’avaria agli erogatori. Devo dire che lui non curava con particolare attenzione i suoi sistemi di erogazione dell’aria, una volta mentre facevo ordinaria manutenzione agli erogatori del diving mi portò il suo da revisionare…..trovai al suo interno incrostazioni che avevano assunto la forma di stalattiti e stalagmiti un po in tutto il sistema! E fui io a dirgli che con una particolare tecnica, della mano “a cucchiaio”, avrebbe potuto respirare meglio direttamente dalla bombola senza quell’erogatore. Comunque…. scese, di nascosta dalla guida, sotto la barca con un una bombola in mezzo alle gambe e provò la tecnica “a cucchiaio”. Quando Lisabetta incuriosita dalla fontana di bolle che affioravano da sotto la barca si avvicinò a poppa per vedere cosa stesse succedendo, vide Embolik emergere tutto soddisfatto che con un labbro spaccato e i denti insanguinati esclamò: “Tosa! Se pò fare, se pò fare! Ostreghetta!”. Lisabetta, senza sapere che ero stato io la musa ispiratrice di Embolik, venne a lamentarsi con me di quell’incosciente e continuava a chiedersi cosa avesse fatto lei di male perché lui decidesse di fare queste prove proprio sulla sua barca e non con una qualunque altra guida su qualunque altra imbarcazione in qualunque altro giorno. Io, scuotendo lentamente la testa in senso di diniego, dissi di non capire come potessero venirgli certe idee, che era un incosciente e che comunque bisognava essere comprensivi con lui, era il migliore nel suo campo. E la cosa cadde cosi senza lasciare traccia, come lo sfogo di un petomane nel maestrale: senza suono e senza odore!

Felice di avervi potuto raccontare anche questo, le prossime volte vi racconterò la storia della Campana e della Porno Bagnina.

P.S. Comunque, per i lettori più attenti: l’Aladin non può scrivere la profondità a tre cifre più i decimali!!!!

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