STREPITOSI RICONOSCIMENTI DA PALERMO A MILANO PER IL DOCUMENTARIO DEL TRENTENNALE CRUSADERS

Partiti per direzioni opposte, sono rientrati in Sardegna orgogliosamente a mani piene. Il documentario “NOI Crusaders” di Stefano Sernagiotto che ne ha curato regia e fotografia con la collaborazione di Battista Battino è piaciuto tantissimo sia a Palermo, sia a Milano. Nel primo caso il presidente Emanuele Garzia e lo stesso Stefano Sernagiotto ricevono niente meno che l’ambita statuetta del Paladino d’Oro nella cerimonia della quarantaduesima edizione tenutasi al teatro Politeama. Il presidente del Festival Roberto Marco Oddo proclama l’opera dedicata al trentennale della franchigia cagliaritana, unica di matrice italiana, come la migliore tra una rosa di cinque nominations mondiali appartenenti alla categoria Best Documentary.

Emanuele Garzia e Stefano Sernagiotto parlano subito dopo aver ricevuto il Paladino d’Oro

Intanto nella città di Sant’Ambrogio il vice presidente Sergio Andrea Meloni, accompagnato dalla dolce metà, nonché dirigente-fotografa Giulia Congia e dal piccolo Alessandro assistono al gala dello “Sport Movies & tv 2022 – 40th Milano International Ficts Fest”, finale di 20 festival nei cinque continenti del world FICTS Challenge, Campionato Mondiale della Televisione, del Cinema della Cultura e della Comunicazione sportiva. Successivamente salgono sul palco dell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia per afferrare con gioia immensa la “Mention D’Honner” nella sezione “Documentary – Team Sport”.

Sergio Andrea Meloni a Milano

ISTANTANEE DAL POLITEAMA

Nel momento in cui l’anfitrione palermitano li esorta a rilasciare una breve dichiarazione, Garzia e Sernagiotto, visibilmente emozionati, ringraziano tutti, ma il presidente non si dimentica degli atleti scomparsi a cui è stata dedicata l’opera: Michele De Virgiliis, Massimiliano Antonino, Paolo Bruni, Eros Palmas, Paolo Murgia.

Il filmmaker invece, coinvolge nella gioia i numerosi ospiti stranieri presenti esibendo un inglese fluente e ribadendo la bellezza delle storie raccontate attorno ad uno sport meritevole di più attenzioni.

Certo è che Emanuele Garzia ha colpito nel segno indovinando impeccabilmente tutti i passaggi di questa ascesa filmografica, dalla creazione in piena era Covid, alla divulgazione in DVD fino alla ostinata volontà di prendere parte ai due concorsi cinematografici nonostante si dovesse scontrare con produzioni colossali, sponsorizzate dai più grossi specialisti del pianeta.

a sx Manfredi Leone con Garzia e Sernagiotto

“Il film credo abbia colpito nel segno perché si è dato risalto sia alla storia sportiva dei Crusaders, sia alla vita personale di ciascuno di noi – continua Garzia – che nel nostro piccolo lottavamo inizialmente per la fondazione della squadra e successivamente per la sua sopravvivenza”.

Il 19 dicembre la società cagliaritana compirà trentadue anni ed è più attiva che mai: “Il risultato conseguito è straordinario e stupefacente, crea orgoglio e tante aspettative per il futuro; la squadra continua ad esistere nell’intento di avvicinare i giovani allo sport, curando pure l’aspetto sociale che soprattutto in questo momento storico ha una rilevanza importante perché i ragazzi sono ancora molto disorientati dal recente periodo di isolamento forzato”.

Oltre ai cari amici scomparsi, estende la dedica della vittoria a tutti coloro che hanno fatto un pezzo di strada con loro aiutandoli ad arrivare all’attuale condizione. Ma Garzia deve realizzare un altro desiderio che coltiva da lustri: “Il nostro obiettivo è riuscire a prendere possesso della struttura di Terramaini, assegnataci dal comune di Cagliari, per dare finalmente una casa ai Crusaders come già rimarcato anche nel documentario. È l’obiettivo di tutti, sappiamo quanto sia importante avere una sede fissa perché una famiglia ha bisogno della propria casa”.

Stefano Sernagiotto ed Emanuele Garzia mostrano felici il Paladino D’oro

Per Stefano Sernagiotto un nuovo importante traguardo da aggiungere nel suo percorso da documentarista: “Provo grandissima soddisfazione – dice – perché l’essere in nomination rappresentava già una vittoria, considerata la qualità di tutti gli altri lavori in lizza nella nostra categoria. Sono molto contento per tutto ciò che ha comportato la creazione di NOI; i tanti sacrifici per realizzarlo, unito all’impegno corale della società, ha determinato questo importantissimo riconoscimento”.

Palermo porta bene ai crociati che nel 2010 vinsero il loro secondo nine bowl sconfiggendo gli Islanders Venezia al velodromo Borsellino. Ma nel corso dei decenni sono state tantissime le sfide giocate in terra siciliana. Un testimone è Manfredi Leone, delegato regionale FIDAF Sicilia, consigliere nazionale, allenatore e dirigente del football locale che non è voluto mancare alla cerimonia conclusiva al teatro Politeama. “È stato bello vedere che la nostra disciplina meravigliosamente rappresentata dai Crusaders Cagliari – ha dichiarato Leone – si sia affermata allo Sport Film Festival in una città che ha dato tanto al Football Americano ospitando i Campionati del Mondo nel 1999 e mantenendo viva la tradizione anche in questo evento. La bravura di Stefano Sernagiotto e dell’organizzazione Crusaders nell’averci creduto, mettendo a frutto i tempi d’attesa del Covid, li reputo fondamentali. Sono stato felice di aver assistito in presa diretta a questo successo”.

DA MILANO GIUNGONO LE IMPRESSIONI DI SERGIO ANDREA MELONI

Per il longevo qb costretto dai regolamenti ad abbandonare la scena agonistica quattro anni or sono, è stato un vero onore ritirare nel capoluogo lombardo, assieme a Giulia e al figlio Alessandro, la “Mention D’Honner”. Ora che Sergio Andrea Meloni, detto Sam, distribuisce la sua esperienza tra allenamenti e riunioni dirigenziali, ha una visione ancor più chiara di quanto i Crusaders abbiano fatto prodigi in trentadue anni di esistenza.

Tutti i premiati a Milano presso il Grande Auditorium di Palazzo Lombardia
La Guirlande d’Honneur ricevuta dai Crusaders

“Essere stati convocati a Milano – sottolinea Meloni – è stata la conferma che il nostro documentario sia riuscito a emozionare e a trasmettere alla giuria e a chi lo ha visto valori come quello della famiglia, della fratellanza, del rispetto, e di come la forza del gruppo ci abbia permesso di superare tutti i sacrifici, gioie e dolori che la famiglia Crusaders ha vissuto nella sua attività sportiva”.

Un pensiero va a chi non c’è più: “Michele, Massimiliano, Paolo e Paolo a cui dedico questo riconoscimento, continuano a essere presenti con NOI in tutte le crociate”. 

Sergio Andrea Meloni con il figlio Alessandro posano in Palazzo Lombardia

Seguono ringraziamenti e aspettative: “Non smetterò mai di ringraziare il regista e amico Stefano Sernagiotto – conclude Sam – perché è riuscito, in meno di un’ora di documentario, e con un immane lavoro di ascolto e di ricerca di aneddoti foto e filmati, a condensare e a raccontare valori e sentimenti. Questo riconoscimento, assieme alla vittoria del premio come miglior Documentario alla 42° edizione del Paladino d’Oro Sport Film Festival di Palermo, sarà sicuramente il trampolino di lancio per le prossime crociate della famiglia Crusaders.

Giulia Congia e il figlio Alessandro assieme al presidente internazionale FICTS Professor Franco B. Ascani

PAROLA A GIUSEPPE MARONGIU E BATTISTA BATTINO

L’altro vice presidente dei Cru, nonché team manager, Giuseppe Marongiu, dice la sua su questi splendidi riconoscimenti: “Nello strutturare il documentario, pensavamo a qualcosa che fosse soltanto ad uso e consumo nostro. Ed invece, ogni volta che abbiamo avuto l’occasione di mostrarlo, i complimenti si sprecavano sotto due profili. Innanzi tutto quello tecnico, perché la fattura, la regia e la progettazione di Stefano Sernagiotto, le immagini che ha recuperato da Battista Battino, da Giulia Congia e da tutte le cassette custodite gelosamente in casa, hanno creato un prodotto che a parer di tanti e anche mio, è al livello dei migliori video che vediamo passare nelle televisioni nazionali più importanti, figli di budget stellari. Sotto il profilo emotivo trent’anni di ricordi non ti possono lasciare indifferente grazie ai tanti protagonisti, alcuni dei quali non ci sono più. Ed a loro va il nostro pensiero ogni volta che raccogliamo qualche soddisfazione o ci ritroviamo nella condizione di riprenderci dagli sconforti”.

Giuseppe Marongiu (Foto Giulia Congia)

La lode finale la consegna al suo grande amico: “Complimenti a tutti quelli che hanno partecipato alla lavorazione del film e un complimento e mezzo a Emanuele Garzia per averci creduto sin dall’inizio. L’idea di realizzarlo e di presentarlo a queste manifestazioni è stata sua, dimostrando di avere ragione perché i riconoscimenti sono una bellissima realtà”.

Durante la cerimonia al teatro Politeama

Le notti insonni, le risate via skype, tanti consigli e racconti raccolti scavando nella preistoria ovale. Tra Battista Battino, webmaster, fotografo, dirigente dei Crusaders, geografo del Football Italiano e Internazionale e Stefano Sernagiotto è nata una particolare empatia che ha dato di sicuro slancio e poesia a stesura e assemblaggio delle documentazioni visivo-fotografiche.

Battista Battino con lasua inseparabile amica (Foto Giulia Congia)

“Sono molto emozionato per la vittoria del Paladino d’Oro – confessa l’eclettico ex giocatore gallurese – perché mai avrei pensato che il nostro “piccolo” documentario potesse spuntarla rispetto a produzioni molto più strutturate e con un poderoso sfoggio di uomini e mezzi. Un progetto che sento in piccola parte anche mio nella veste di primissimo spettatore e critico del lavoro di montaggio e storytelling di Stefano. Mi fa quasi tenerezza ripensare alle lunghe telefonate con lui ad orari improbabili a parlare di scritte, titoli o immagini da recuperare ed incasellare nelle interviste, con infinite riflessioni su quali parti inserire o tagliare. Collaborare con un vero professionista del settore come Stefano mi ha fatto capire la cura necessaria per un progetto simile e il lavoro di cesello necessario al raggiungimento di certi livelli. Un video dove la storia, le emozioni, il racconto, ha toccato le corde giuste della giuria e, spero, toccherà anche il pubblico che vedrà il nostro documentario”.  

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